Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricordato nel
suo discorso ufficiale che tra le donne italiane una su tre subisce
maltrattamenti e soprusi. Mancano, nel conto di Napolitano, le botte
che un gruppo di donne ha preso dalla polizia proprio durante il
giorno della ricorrenza a Milano, in Piazza Cadorna. I nostri “custodi
della sicurezza” hanno manganellato senza incertezze le ragazze che –
durante il presidio indetto da varie realtà femministe cittadine –
esponevano uno striscione con sopra scritto “Nei Cie la polizia
stupra”.
_ Con ciò si voleva ricordare che (tra le altre) sono proprio
le immigrate imprigionate nei centri di identificazione e di
espulsione le figure che più scontano la falsa logica della “sicurezza
per le donne” che passa di questi tempi. Chiuse in tali fortezze –
costruite per rendere più tranquilli gli italiani – senza difese, ree
di essere “clandestine”, anonime, sconosciute, le straniere pagano,
come si può immaginare, un prezzo altissimo con i loro stessi corpi.

Ai poliziotti il concetto non è piaciuto e hanno caricato, lasciando
più di una testa rotta sul campo. E poi hanno caricato una seconda
volta per strappare il megafono che le donne usavano, a quel punto,
anche per spiegare a chi passava da lì e domandava (in piazza Cadorna
c’è una stazione, è sempre piena di gente) che cosa mai fosse
successo. Le ragazze, le donne – inizialmente una cinquantina – hanno
provato a resistere, spingendo contro gli scudi dei “tutori
dell’ordine” con le mani e poi con le parole (tante parole).

Le cosiddette libertà civili, libertà di parola, di pensiero, di
espressione, di associazione, in questo Paese sono vuoti termini
insulsi, come lo è, evidentemente, il concetto di democrazia.

Si vuole
il silenzio, l’adesione, la massa indaffarata e incosciente. Non che
non lo sapessimo da tempo, ma è incredibile come, ogni volta da capo,
riusciamo a non trovare questa realtà semplicemente rivoltante. A
Milano la stessa sorte era capitata appena una settimana fa agli
studenti. La città teneva però ad avere anche il primato delle cariche
della polizia contro un presidio di donne in una giornata tanto
particolare.

La sindaca donna di questo farwest di sceriffi scatenati
ha di che essere orgogliosa: grazie allo loro presenza ci sentiamo
veramente insicure.