Da repubblica.it

E’ il giorno della cerimonia di apertura dell’ambasciata americana a Gerusalemme, che coincide con i 70 anni dalla fondazione dello Stato d’Israele. Tensioni e scontri nei Territori e lungo la barriera difensiva tra Gaza e lo stato ebraico. In 15mila si sono avvicinati al confine. Decine di morti e centinaia di feriti

GERUSALEMME – Si sono avvicinati alla frontiera e hanno lanciato pietre in direzione dei soldati che hanno risposto sparando. Il ministero della Sanità di Gaza riferisce di 37 morti, tra cui tre bambini e una donna, e più di mille feriti. Le proteste si sono allargate a tutta la regione, Ramallah, Cisgiordania, Betlemme, Hebron, Nablus e Gerico. Gli Stati Uniti oggi spostano la loro ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme, confermandone il riconoscimento di capitale d’Israele. Una mossa che da quando è stata annunciata, sei mesi fa, ha provocato forti tensioni, condannata dai palestinesi e celebrata da Israele.

“Chiunque si avvicini alla barriera tra Gaza e Israele viene considerato un terrorista”, così ha commentato Naftali Bennett, il ministro dell’Istruzione israeliana, in un’intervista radiofonica, giustificando l’operato dell’esercito israeliano che sta aprendo il fuoco contro le decine di migliaia di palestinesi.

E mentre il numero dei morti continua a salire, il premier israeliano, twitta lodi al presidente americano: “Che giorno fantastico! Grazie @Potus Trump”, senza neanche un cenno al bagno di sangue in corso a Gaza. Lo stesso dicasi di Trump, entusiasta della giornata a Gerusalemme