Da un decennio la Summer School intitolata a Emilio Sereni e organizzata dall’Istituto Alcide Cervi costituisce un punto d’incontro fra ricerca, scuola e governo del territorio. Essa si rivolge a studios*, docenti, studenti, amministrator* pubblici, agenti territoriali, professionist* , operatrici e operatori pubblici e privati che qui si incontrano e si interrogano sull’efficacia sociale e politica della ricerca sul paesaggio, sui modi della sua tutela e valorizzazione, sulle tecniche per il suo insegnamento, sulle modalità di pianificazione paesaggistica e territoriale. Si tratta di una delle più significative esperienze formative sul paesaggio, che richiama studios* afferenti a diverse discipline e operatori e operatrici  impegnate nei diversi campi della scuola e della formazione, dell’amministrazione pubblica, dei musei, delle professioni e dell’associazionismo.

La scuola è inserita all’interno delle iniziative per l’Anno europeo del patrimonio culturale 2018.

Il 28 agosto 2018 con una lectio magistralis la scuola estiva sarà inaugirata da Marc Augé, antropologo ed etnologo francese, tra i pensatori più significativi dell’antropologia contemporanea, noto per aver introdotto il neologismo ‘nonluogo’, utilizzato per indicare tutti quegli spazi che hanno la prerogativa di non essere identitari, relazionali e storici,

Questa decima edizione della Summer School Emilio Sereni, intitolata “Paesaggio e democrazia”, si pone l’obiettivo di esaminare le dinamiche del paesaggio, in particolare dei territori rurali, in relazione al governo delle sue trasformazioni e al valore culturale e civile dell’impegno paesaggistico. Esiste una relazione tra paesaggio e sistemi politici? Certamente il paesaggio è uno specchio fedele dei problemi e delle opportunità dell’Italia. Il paesaggio agrario è la dimensione visibile di come nel tempo si è coltivato e governato il territorio, di come storicamente si sono relazionate città e campagna, produzione e consumo, lavoro e tempo libero, politiche e gestione del territorio. Incessantemente, per generazioni, gli agricoltori producendo beni alimentari hanno organizzato il territorio e costruito paesaggio. Ma hanno contribuito anche alla formazione della società e delle regole che la governano. La democrazia italiana deve molto al mondo rurale. Nell’esperienza storica italiana gli agricoltori sono stati e possono ancora essere, al tempo stesso, costruttori di paesaggio e costruttori di democrazia. Paesaggio e democrazia sono entrambi beni comuni, da conoscere, tutelare e valorizzare. Essi rappresentano anche un basilare patrimonio collettivo, non immune da insidie e ferite.

In questa edizione della Summer School il paesaggio è inteso anche come ambito dal quale osservare la qualità della politica, della democrazia e della trasparenza delle scelte. Non si tratta solo di una questione estetica, cioè di bello e di brutto. È invece una questione sostanzialmente politica, che implica una revisione del modo in cui si producono le scelte che riguardano il territorio, dunque i cittadini. Ciò anche in considerazione delle nuove e capillare modalità di relazione e di comunicazione (telematica, reti digitali, social network…) che rendono possibili nuove forme di coinvolgimento dei cittadini, ad integrazione della tradizionali pratiche di partecipazione democratica.

La profonda tradizione economica e civile delle campagne italiane, l’innovazione, unita Il rispetto dei cicli naturali, la bellissima metafora di Alcide Cervi “dopo un raccolto ne viene un altro” sono i riferimenti ideali, lo spirito di questa ambiziosa edizione della Scuola intitolata a Emilio Sereni, la spinta a conoscere, difendere e valorizzare i paesaggi rurali italiani, che rappresentano non solo il volto della nostra agricoltura ma anche un bene comune, un patrimonio che può aiutare a rispondere alla crisi del nostro tempo e a riprendere la strada perduta della campagna per ripopolare, insieme al territorio, lo spazio sempre più vuoto della politica e rianimare la democrazia in crisi.

Metodologia

La X^ edizione della Summer School Emilio Sereni propone un percorso articolato con varie metodologie didattiche. Il piano formativo è articolato in una lectio magistralis iniziale, alla quale seguiranno tre sessioni di lezioni frontali con discussione dedicate a: partecipazione, governo del territorio, reti e prospettive. Attraverso le lezioni, i workshop e le uscite didattiche la Scuola offre ai suoi allievi la possibilità di approfondire e sperimentare, in una feconda interazione tra di loro e con docenti e tutor, letture e interpretazioni del paesaggio agrario e delle relative politiche finalizzate ad arricchire i propri profili scientifici e/o professionali di studiosi e operatori impegnati nei diversi campi: della formazione, dell’amministrazione pubblica, della consulenza, delle attività in ambito rurale (agricoltura, turismo, ecc.), del governo del territorio, della promozione dei beni culturali.

Ulteriori opportunità di dibattito e di approfondimento sono costituite da iniziative collaterali (mostre, filmati, presentazioni di libri, colazioni e cene sociali, ecc.) che caratterizzano da sempre la Summer School Emilio Sereni, che viene così a configurarsi come una occasione di full immersion finalizzata alla trasmissione di conoscenze e alla formazione di competenze sulla didattica e sulle politiche che collegano paesaggio e democrazia.

La Scuola sarà seguita, in due giornate conclusive, dal trasferimento a Caldarola, in provincia di Macerata, dove si svolgerà un convegno su “Ricostruzione, paesaggio e democrazia”, nel quale studiosi e amministratori si confronteranno sulla rigenerazione paesaggistica e democratica nei territori del terremoto.

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