L’{affaire DSK}, così ormai viene indicato in Francia il caso del direttore del Fondo monetario internazionale Dominique Straus-Kahn arrestato a New York con l’accusa di aggressione sessuale e tentativo di violenza, interroga le femministe francesi.Ieri 17 maggio, mentre giungeva notizia della richiesta di dimissioni di Strauss-Khan da parte di due ministre europee dell’Ecofinn (come viene chiamato l’organismo economico-finanziario in cui si riuniscono ministri/e economici europei), Osez le femminisme (movimento di donne attualmente molto attivo in Francia) pubblicava sul suo sito la nota [“il modo con cui viene trattato l’affaire DSK mantiene la confusione delle menti”->http://www.osezlefeminisme.fr/article/le-traitement-de-l-affaire-dsk-entretient-la-confusion-des-esprits], che ufficializza posizioni prese da sue rappresentanti in alcune interviste del giorno prima.

“ Da alcuni giorni assistiamo a una effervescenza mediatica senza precedenti attorno all’incriminazione per aggressione sessuale e tentativo di stupro di Dominique Dominique Strauss-Kahn. In questo contesto, Osez le féminisme è preoccupata dal modo come viene trattato questo caso e dalle numerose dichiarazioni pubbliche che contengono molte idee correnti attorno alle violenze fatte sulle donne. Dominique Strauss-Kahn è presunto innocente: ricordare questo fatto e attendere le conclusioni della giustizia americana dovrebbe bastare. Evidentemente, no.

Si dà poco conto della presunta vittima. Certo, le informazioni che la riguardano sono frammentarie. Condannare senza sapere è grave: rimette in causa il principio fondamentale della presunzione d’innoenza. Ma gettare il sospetto sui propositi della denunciante è ugualmente grave e dannoso. Grave perché significa accrescere la sofferenza di questa donna. Dannoso perché è un segnale chiaro alle vittime attuali e future che è rischioso esporre denuncia.

Il dilagare di frottole sessiste a cui si assiste, magari sotto forma di palmarès, mostra a quale punto le violenze esercitate sulle donne sono ancora minimizzate nell’immaginario collettivo. Si assiste ad {{una grave confusione fra libertà sessuale e violenze sessuali.}} I fatti denunciati, se appurati, non riguarderebbero né un “fatto di costume” né un problema di libido importuna. Costituirebbero un crimine.

Infine, alcune reazioni pubbliche rimbalzate nei media rivelano una misconoscenza totale della violenza sessuale come fenomeno sociale. Evocare il giudizio dato da alcuni sul fisico della giovane donna o parlare di profilo del violentatore contribuisce a conservare numerose idee ricevute ancora tenaci nella nostra società. Ricordiamo che lo stupro riguarda tutte le categorie sociali. Non è riservato ad un certo tipo di uomini e non riguarda solamente donne dal fisico molto attraente. {{Le donne che sono vittime di violenza e di tentativi di violenza hanno una sola cosa in comune: essere donne e in quanto tali essere considerate oggetti. }}

Osez le femminisme ricorda che ogni anno in Francia 75000 donne sono vittime di violenza sessuale, {{Solo il 10% di loro fa la denuncia}}. Numerose sono quelle ridotte al silenzio da una cappa di piombo, quella del tabu e della colpevolezza che viene fatta loro pesare. Numerose sono quelle che pagano il danno di idee largamente diffuse, la più comune delle quali è quella che {{se la sarebbero cercata}}.
{{
Questo può cambiare. Questo deve cambiare}}.”

{traduzione. giovanna romualdi }