Radwan Lakdim, il venticinquenne  affiliato ai terroristi del Califfato ieri  ha ucciso tre persone tra Carcassonne e il Super U della vicina Terbes .L’ultimo attentato risaliva a circa sei mesi fa, il primo ottobre, quando due ragazze di 17 e 20 anni vennero uccise pugnalate da  Ahmed Hannaci, davanti alla stazione di Marsiglia. Da allora, il terrore ha smesso di riempire le cronache e in molti hanno sinceramente cominciato a sperare che quello della Gare Saint-Charles fosse l’ultimo di una lunga serie di attacchi, con un progressivo ritorno a una vita normale. Ma quest’ultimo attentato rivendicato dall’Isis in uno dei luoghi più tranquilli di Francia risveglia tutti i demoni del passato.  Ma c’è un mondo arabo e mussulmano che vuole vivere in pace e che condanna questa mortifera follia.
 “Condanniamo l’attentato terroristico avvenuto ieri in Francia. Dobbiamo continuare a rimanere uniti per combattere e prevenire qualsiasi forma di radicalizzazione e estremismo”: lo dichiara Foad Aodi, Presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e fondatore dell’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI) a seguito dell’attentato che è avvenuto  a Trebes, (Sud della Francia), dove  un terrorista  ha compiuto un raid che ha causato la morte di almeno 3 persone e diversi feriti. “Le Co-mai hanno seguito con ansia l’accaduto, provando rabbia, dolore e  sofferenza per le vittime in Francia. Il nostro appello al Governo Francese – prosegue Aodi – è quello di intensificare le politiche a favore dell’integrazione, di dialogare di più con le comunità musulmane e arabe in loco per istituire con loro un patto “su 2 binari”: il primo costruito sulle politiche di inclusione sociale, con forte attenzione alle seconde e alle terze generazioni; il secondo sulla prevenzione e il rafforzamento delle misure di sicurezza, evitando leggerezza e falli che possono essere dannosi per la popolazione. Inoltre, ribadiamo  alla Comunità Europea l’urgenza di una nuova legge d’immigrazione Europea, basata proprio su integrazione, sicurezza e cooperazione per valorizzare la buona convivenza tra le culture, i popoli e le religioni e per evitare di fornire qualsiasi alibi ai terroristi e ai movimenti estremisti”. Conclude.