Danza internazionale tutta al femminile in scena al Festival Crisalide di Forlì

Giunto alla ventiquattresima edizione allarga il proprio orizzonte, prevedendo una sezione a fine estate e una in autunno. Teatro, danza, musica, video performance, incontri e workshop, a cura di artisti e studiosi italiani e internazionali. Sede principale: il teatro Félix Guattari.

Lo storico Festival Crisalide, diretto a Forlì da Masque teatro, torna e amplia la propria programmazione strutturandosi in due parti: la prima in chiusura della stagione estiva, dall’1 al 10 settembre, la seconda in autunno, dal 2 al 5 novembre.

Il Festival, che da anni intreccia una rigorosa ricerca sulle arti performative a proteiformi indagini filosofiche, avrà luogo principalmente nel teatro Félix Guattari, sorto a Forlì dalla ristrutturazione e dall’adeguamento degli spazi dell’Ex Filanda Maiani. Altri spazi della città utilizzati saranno La Fabbrica delle Candele e il Puntodonna.

La XXIV edizione di Crisalide proporrà un denso programma di teatro, musica, danza (tutta al femminile), video performance, incontri e workshop, a cura di artisti e studiosi italiani e internazionali.

1° step – dall’ 1 al 10 settembre

VENERDÌ 1 SETTEMBRE

Masque teatro presenterà Just Intonation, interpretato da Eleonora Sedioli. Il regista Lorenzo Bazzocchi suggerisce: «Il lavoro trae la sua origine da due polarità solo apparentemente distanti: da una parte l’interesse manifestato da Kafka per la pura intensa materia sonora, in un costante rapporto con la sua abolizione, dall’altra l’affezione di La Monte Young per un suono concepito come atomizzato, evento singolare con vita a sé stante, indipendente dall’esistenza umana. La ricerca del rapporto tra suono e movimento nasce dalla necessità di mettere a punto un sistema di autogenerazione del suono, di produzione di masse sonore complesse, formate da glissandi, di frequenza ed intensità, le sole ad interessare musicalmente Kafka».

SABATO 2 SETTEMBRE

Frie Leysen (Hasselt, 19 febbraio 1957) è una direttrice teatrale e direttrice artistica belga.
Ha fondato il centro artistico deSingel ad Anversa, che ha diretto dal 1980 al 1991. È stata inoltre la promotrice del festival Kunstenfestivaldesarts, che si tiene a maggio a Bruxelles. Lo ha diretto fino al 2006, portandolo ad essere una delle manifestazioni di arte contemporanea più rilevanti d’Europa.[1]
Dopo essersi dedicata al Meeting Points 5, festival condotto in diverse città arabe del Medio Oriente, è stata curatrice del Theater der Welt nel 2008-2010. Nel 2012 è stata nominata direttrice artistica della nuova sezione di teatro e arti performative all’interno del Berliner Festspiele.[1] È stata inoltre direttrice teatrale del Wiener Festwochen nel 2013 e 2014.[2]
Nel 2003 ha ricevuto il Prijs voor Algemene Culturele Verdienste van de Vlaamse Gemeenschap (premio della comunità fiamminga per i meriti culturali) e nel 2007 il dottorato onorario dall’Università libera di Bruxelles (Université libre de Bruxelles – ULB). Nel 2014 ha vinto il Premio Erasmo.
Dalle ore 10 alle 17.30, presso le sale e il giardino del Puntodonna di Forlì, l’attrice e regista Catia Gatelli, ora di base a Berlino, e la direttrice artistica belga Frie Leysen cureranno la giornata di studio Intorno all’esperienza: «Una giornata sul lavoro artistico ma senza essere artisti. Forse piuttosto sull’attitudine, la posizione, la responsabilità di un curatore, del direttore di una casa d’arte, di un teatro».

Alle 21, al teatro Félix Guattari, Roberta Mosca e Canedicoda presenteranno Ci vorrebbe quel sonno che calma lo sguardo, frammento di Musica per un giorno, appuntamento performativo della durata di 24 ore che si svolge una sola volta l’anno per un ciclo complessivo di 24 anni: «Ci vorrebbe quel sonno che calma lo sguardo non sarà né un concerto né una performance di danza; vorrebbe essere piuttosto un’occasione esplorativa e profonda, della durata di due ore, alla scoperta di una serie di percezioni, stati, limiti ed emozioni generati dalla condivisione di un luogo per un tempo determinato. Movimento, suono, spazio e idee vengono proposti come un tutt’uno nella prospettiva di invitare il pubblico a vivere un’esperienza immersiva, sottile e distesa».

DOMENICA 3 SETTEMBRE

Dalle 10 alle 18, alla Fabbrica delle Candele, Chiara Lagani di Fanny & Alexander condurrà il corso intensivo per attori L’eterodirezione, durante il quale i partecipanti saranno introdotti a un «processo di scrittura live in cui il corpo di un attore è una strana penna vigile che comunica a chi scrive le sue intenzioni attraverso sottili indicazioni di senso e sentimento».

Alle 18 ll matematico Ivano Arcangeloni proporrà la conversazione L'(In)Esprimibilità dell’irrazionale: «Prendendo le mosse dalla lettura del Menone di Platone si analizzerà la questione delle grandezze irrazionali nella matematica greca».

Alle 21, al Félix Guattari,  il collettivo newyorchese Microscope Gallery, duo formato da Elle Burchill e Andrea Monti, proporrà Controlled Implosions, live performance che  «utilizza video di demolizioni urbane girati da Burchill a New York che l’artista ha successivamente esposto ad accidentali ma controllati processi di interferenza e decostruzione digitale, accompagnati dalle sonorizzazioni dal vivo di Monti, realizzate a partire dalla cancellazione di colonne sonore di film di successo in VHS».

Chiude la densa giornata il filosofo forlivese Rocco Ronchi, che presenterà il suo ultimo libro Il canone minore. Verso una filosofia della natura (Feltrinelli, 2017): «Rintracciare una linea minore nel pensiero moderno vuol dire mappare i luoghi in cui la filosofia ha tenuto fede alla sua vocazione speculativa, congedando la finitezza, la contingenza e la negazione, dismettendo antropocentrismo e antropomorfismo, riabilitando l’infinito e dando ad esso una veste non dogmatica».

MERCOLEDÌ 6 SETTEMBRE

Dalle 14 alle 20 Il Sole Imprigionato, workshop intensivo condotto da Lorenzo Bazzocchi di Masque teatro.

VENERDÌ 8 SETTEMBRE

In due repliche alle ore 19 e alle ore 21, al Félix Guattari, la Compagnia Opera presenterà Film macchina della vista e dell’udito, creazione originale che mette in scena un’attrice e una macchina cinematografica complessa, di fascino ancestrale. Il lavoro vede racconto orale ed antiche tecniche di pittura intrecciarsi con i linguaggi e le tecnologie contemporanee di video arte, robotica e sound design: «Entreremo in quel luogo buio e la mia voce ti accompagnerà. Diventiamo bambini e torniamo indietro nel tempo. Ora il teatro è dentro di noi e la nostra mente è una camera oscura che lascia emergere le immagini. Poi apriremo gli occhi e una dopo l’altra scorreranno 30 metri di tela dipinta a olio in 12 scene che Pierluca Cetera ci propone come ciclo sull’apocalisse. La parola apocalisse vuol dire togliere un velo, rivelare».

SABATO 9 SETTEMBRE

Alle 19, alla Fabbrica delle Candele, la coreografa e danzatrice Sonia Brunelli sarà in scena con RP Boo “Classics Vol.1”: «L’intenzione della performance è di interpretare l’intero album nella sua tracklist originale, diventando parte di esso. La coreografia è chiamata a rispondere alle assurdità della musica. Il coinvolgimento del corpo è sostenuto dall’avampiede che, passo dopo passo, getta punti di ancoraggio sul piano esercitando una pressione martellante».

Dopo una pausa per un ristoro presso la Casa del Parmigiano in Piazza delle Erbe, si proseguirà con la studiosa, dramaturg e curatrice nel campo delle arti performative Piersandra Di Matteo, che al Félix Guattari alle ore 21 proporrà The Big Swallow: «La bocca chiusa è, teatralmente parlando, un’immagine potentissima. Tanto più potente se, come nel caso del ventriloquio, è parlante. Scavando un solco d’inquietudine nell’apparato che fonda il teatro di parola, vale a dire nella prestazione attoriale centrata sulla voce come suggello del suo funzionamento, alcune tra più singolari esperienze artistiche della scena contemporanea hanno utilizzato la voce e l’arte di emettere parole senza movimenti apprezzabili dei muscoli mimico-facciali come una tattica per intaccare la rappresentazione univoca del soggetto parlante, per demistificare la sua centralità scenica di porta-voce e, con essa, scalfire il pregiudizio che vuole la voce uno degli spazi privilegiati di accesso all’(auto)presenza».

A seguire Eleonora Sedioli di Masque teatro sarà in scena con Il presente, di cui è autrice e interprete: «Una lamiera è sospesa su pistoni pneumatici che ne variano il profilo imponendole perimetri variabili. La superficie metallica accoglie la figura. Il corpo aderisce alla sinusoide d’acciaio, ne coglie le variazioni, arcua la linea dell’orizzonte, ritorna in stato di quiete. Materia inerte che viene modellata, la figura si pone costantemente in un divenire simbiotico. Valvole pneumatiche soffiano aria nei pistoni-colonne».

DOMENICA 10 SETTEMBRE

Alle ore 18 Raimondo Guarino, Marco Pascarelli e Lorenzo Bazzocchi proporranno Il Sole Imprigionato, incontro che dà il titolo all’edizione 2017 del Festival Crisalide. L’incontro è dedicato a Locus Solus, capolavoro del grande scrittore francese Raymond Roussel di cui Marco Pascarelli, direttore delle Edizioni Grenelle, ha curato l’ultimissima traduzione ed edizione. Raimondo Guarino, dell’Università di Roma 3, a partire dal saggio di Michel Foucault affronterà il famoso “Procedè” di Raymond Roussel mentre Lorenzo Bazzocchi traccerà le linee di lavoro con cui la compagnia Masque teatro affronterà nel 2018 l’impegnativa messa in scena del romanzo.

Alle ore 21, al Félix Guattari, l’israeliana Meytal Blanaru presenterà a Crisalide il suo assolo Aurora: «Questo lavoro nasce da una domanda che continuava a tornarmi in mente: quanto di ciò che sono veramente viene da dentro di me e quanto è stato forgiato e plasmato dalle norme della società? Credo che mi stessi domandando chi sono. Più andavo a fondo in questa domanda, più la risposta sembrava allontanarsi. Non sapevo come connettermi a questo territorio inesplorato. Dubitavo di tutto. Mi sono dunque avvicinata al tema dei bambini selvaggi: bambini che hanno passato i primi anni della vita senza contatti con gli esseri umani, cresciuti da animali o tenuti segregati da genitori snaturati. Ho pensato che questi bambini dovevano essersi formati a partire da se stessi. Mi sono chiesta come si sarebbero comportati, come si sarebbero mossi. Attraverso questo “filtro” ero in grado di connettermi a un luogo interiore che sentivo inviolato».

Chiuderà la serata il concerto di Matteo Ramon Arevalos, che eseguirà Palais de Mari, ultima opera per pianoforte di Morton Feldman fu commissionata da Bunita Marcus che gli chiese di ispirarsi ad una cartolina che raffigurava le rovine del Palais de Mari in Siria.

Durante tutto il Festival il critico teatrale Lorenzo Donati curerà una serie di Dialoghi con gli artisti.

Sede principale del Festival sarà il teatro Félix Guattari (Ex Filanda Maiani) in Via Orto del Fuoco 3 a Forlì.

Altri luoghi attraversati da Crisalide 2017 saranno La Fabbrica delle Candele, in piazzetta Corbizzi 30,  il Puntodonna, in via Piero Maroncelli 39 e la Casa del Parmigiano in via M. Quadrio 34.

Crisalide si realizza con il contributo e il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlì, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Arci Comitato di Forlì per il progetto regionale Polimero. Media partner SuccoAcido.

Info: 393 9707741, www.crisalidefestival.eu