RdC_12 maggio
Leggo stupita un articolo di ieri su Il Resto del Carlino che riporta con dovizia di particolari e il sottotitolo “Frutto delle disposizioni dell’ex ministro Kyenge“,  la lettera di una mamma, ‘mamma bazooka’ visto che si tratta di una esponente di Fratelli d’Italia, che spara a zero sulla ex ministra Kyenge addossandole la responsabilità ministeriale che avrebbe, a dire della pasionaria tricolore, cancellato la possibilità per gli insegnanti delle primarie di far festeggiare agli alunni la festa della mamma, e pure quella del papà.
Notizia quanto mai farlocca e venata di oscuri presupposti, visto che la ex ministra in questione ha retto il dicastero dell’Integrazione e la delega alle Politiche giovanili, quindi non si vede in base a quali superpoteri abbia potuto prendere decisioni al Miur.
Provvidenziale una nota della attuale ministra Miur, Stefania Giannini, che ha risposto di recente ad una interpellanza parlamentare nella quale smentisce queste ipotesi: il Ministero non ha disposto un bel nulla in merito.
Cosa è accaduto in realtà? E’ accaduto che in alcune regioni sono state decise disposizioni per cambiare, nei moduli di iscrizione scolastica che ora sono online, la dicitura per i genitori, in “genitore 1″ e “genitore 2″, uno stratagemma un po’ banale per evitare problemi con le famiglie nelle quali non ci sono le figure tradizionali, famiglie sempre più numerose. Un modo quindi per evitare imprecisioni o imbarazzo è diventato pietra della scandalo, scatenando una polemica che sa tanto di campagna politica oscurantista.
Genitore o soggetto esercitante la potestà genitoriale“, questa la definizione scandalo che, precisa la ministra Giannini, è puramente una scelta lessicale, è diventata la frase che sembra aver cancellato dagli istituti scolastici decenni di celebrazioni tradizionali dei papà e delle mamme, circondati da cartoncini disegnati dai bambini con rose, cuori, pipe, cravatte e quant’altro.
Niente di più falso: se in alcune aule infatti gli insegnanti decidono di non far esercitare gli alunni su questo tema è solo per loro scelta pedagogica, e succede già da tempo. Solo razzismo invece addebitare alla ex ministra Kyenge decisioni che non ha mai preso. Anche perché, diciamolo, per i bambini e le bambine che hanno solo il papà o solo la mamma, o dei mamme e due papà, o una mamma ed un papà provvisori… niente vieta di festeggiare a loro modo i/il genitori/e con l’opportuno sostegno degli insegnanti volto ad evitare problemi emotivi e anzi a sostenerli.
La strategia di Fratelli d’Italia, quella di far credere che il rispetto dei diritti altrui, delle famiglie non tradizionali, leda quelli delle famiglie tradizionali, è ancora una volta priva di senso, tanto da appigliarsi ad una scelta burocratica dettata dal buon senso per costruire sopra questa un castello di paure simboliche.
Su questo argomento sarebbe opportuno che un giornale come il Resto del Carlino, per evitare ennesime figuracce, chiedesse agli insegnanti prima di confondere accuse con fatti.
A questo proposito ci pare utile segnalare il lavoro di valorizzazione delle figure genitoriali portato avanti dai docenti delle primarie fanesi, proprio di recente si sono svolte una serie di date di una interessante iniziativa “Mamma e papà vi leggo una storia”, presso la Memoteca fanesa, alle quali non ci pare che la stampa abbia dato tanto risalto quanto a queste disinformative polemiche. Proprio oggi, inoltre, si svolge a Fano un convegno (Sala san Michele, ore 16.30) “Istituti comprensivi per davvero”.
Sarebbe opportuno invece, volendo seguire questioni meramente simboliche consigliare alle donne di Fratelli d’Italia di cambiare nome al loro partito aggiungendo un “sorelle”, visto che di figure negate si vuole parlare.
Seguiamo la vicenda sulla stampa locale… augurandoci maggiore informazione e meno disinformazione.

Francesca Palazzi Arduini

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