Dal 23 al 25 marzo l’Associazione culturale Leggere Donna, Luciana Tufani editrice, il Centro Documentazione Donna di Ferrara in collaborazione con Università di Ferrara e Comune di Ferrara – Assessorato Pari   organizzeranno un convegno nazionale  a cui sono invitate vecchie e nuove realtà del femminismo italiano.  L’occasione per dare vita a questa proposta  è nata in parallelo anche agli incontri che il CDD Centro Documentazione Donna) organizza in collaborazione con il Teatro Comunale di Ferrara. 

I  lavori del convegno  “Ieri, oggi e domani. I gruppi femministi si raccontano e si interrogano” si svolgeranno tra il Dipartimento di Economia in via Voltapaletto 11 e il CDD in via Terranuova 12/B.

L’idea del convegno è partita anni fa dal desiderio dei Centri di documentazione delle donne appartenenti alla Rete informativa Liilth di ritrovarsi per discutere del passato e progettare iniziative comuni nel presente e nel futuro. Le difficoltà di far coincidere le date in cui tutte le appartenenti alla Rete fossero libere ha fatto rimandare l’incontro. Nel frattempo si è pensato di allargare la proposta a tutte quelle realtà che non solo continuano ad esistere ma alle quali si sono aggiunti, in questi anni, molti nuovi gruppi di donne che hanno creato associazioni, case editrici, librerie e altro ancora. Da qui il titolo “Ieri, oggi e domani. I gruppi femministi si raccontano e si interrogano” 

Con il convegno si vuole  sottolineare che il femminismo oltre ad avere modificato la percezione di sé di molte donne, anche di quelle che dichiarano di non si riconoscersi nel femminismo stesso,  ha modificato anche linguaggi e comportamenti, ha condizionato relazioni.  Sono cambiati i rapporti tra donne ma anche tra donne e uomini. Le istituzioni spesso hanno dovuto prendere atto della soggettività politica che il movimento femminista ha espresso nel definire obbiettivi e priorità..  C’é stata, anche se impercettibile, una mutazione antropologica che ha modificato non solo i comportamnti individuali ma anche quelli collettivi.  Insomma una rivoluzione non cruenta ma tanto incisiva da scatenare spesso delle reazioni  agressive da parte di una cultura maschilista  che si dibatte in modo scomposto pur di resistere. Sono sempre di più le donne che a livello individuale o organizzate  si muovono per far prevalere una cultura dell’autodeterminazione, della libertà, dei diritti, dell’ascolto, della partecipazione… democratica.

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