127 femminicidi nel 2010, a settembre 2011 “il traguardo precedente” è stato superato. Sono le donne uccise intenzionalmente e certamente da uomini solo perché donne. L’Udi Napoli sarà in piazza mercoledì 5 Ottobre dalle 10 alle 12 in adesione al presidio “il Welfare non è un lusso”.Il numero di donne morte per cause collegate alle violenze subite: per
suicidio, per essersi lasciate morire, per essere state private della
libertà di movimento, di curarsi e di provvedere a se stesse sono molte di
più del numero ufficiale.
_ Non è una fatalità, ma un male ramificato in ogni
aspetto della convivenza, che può essere fermato. La politica che deve
fermarlo, non vuole: nonostante le tante parole, chi ha il dovere di
salvaguardare le cittadine pensa e vuole far pensare “che le violenze siano
fatti privati”.

Tutto questo ha fatto sì che tra le tante cose necessarie non ne è stata
fatta neanche una e tutti sanno che nei luoghi del potere, non solo della
politica, nell’informazione nella pubblicità, nell’economia, i pregiudizi e
le molestie in Italia sono la regola.

I centri Antiviolenza in Campania e in Italia sono il minimo possibile
rimedio, sono l’ostacolo che impedisce che la violenza continui fino a
diventare morte.
_ Sono gestiti dalle donne, sostenuti dalle donne. I
contributi coi quali lo Stato dovrebbe fare la sua parte, fondi assegnati
dall’Europa alle regioni “solo per questo scopo e non destinabili ad altro
impiego”, vengono erogati in ritardo o addirittura non erogati affatto.

La Regione Campania ha al suo attivo 14 milioni di euro da spendere per
i servizi alla persona. Una parte rilevante di quel fondo è stato stanziato
dall’Europa per la disastrosa situazione di un paese che non fa nulla per
salvare le cittadine dalla violenza. Sono i fondi delle donne.

La regione Campania non li impiega e sta per scadere il tempo utile per
spenderli.

È un comportamento, apparentemente stupido, che conferma la volontà di
fiaccare la resistenza dei centri antiviolenza e delle donne, di affermare
la logica della beneficenza per sostituire il Welfare, di sostituire il
diritto con le concessioni.

È così che il numero, sottostimato, dei femminicidi è cresciuto, è così “che
le controversie familiari risolte nel privato” conducono donne e bambini in
subdole forme di schiavitù.

Una donna su tre, ha conosciuto sul posto di lavoro, a scuola, in famiglia
molestie tali da essere costretta a cambiare orientamenti ed abitudini. Le
donne di questo paese sono le più povere d’Europa, e lo sarebbero di più se
non avessero protestato proposto e agito per difendere le loro libertà e i
loro diritti.