Dal sito di Micromega riprendiamo il documento della Federazione Cure Palliative, letto durante la manifestazione a Piazza Farnese Sì alla vita, no alla tortura di stato che si è svolta lo scorso 21 febbraio a Piazza Farnese.La [Federazione cure palliative->http://www.fedcp.org/] (62 organizzazioni non profit operanti su tutto il territorio nazionale, che sostengono gli oltre 2000 operatori di questo settore) vuole evidenziare il grave pericolo contenuto nel [disegno di legge sulle dichiarazioni anticipate di volontà->http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/29638.htm] che ha ottenuto il via libera in Commissione Sanità al Senato.

Da 30 anni, ogni anno questo grande movimento risponde ai bisogni quotidiani di 200 mila persone e delle loro famiglie, dando sollievo al dolore e a tutti gli altri sintomi fisici, psicologici, sociali e spirituali che provocano sofferenza, aiutando il paziente a vivere quanto più attivamente possibile fino alla fine, sostenendo quindi la vita e la sua qualità, non affrettando né posponendo la morte, ma guardando a essa come a un processo naturale.

Alla luce di questi principi irrinunciabili sentiamo il dovere di evidenziare che, {{se dovesse essere approvata una legge che esplicitamente ed indiscriminatamente impone l’idratazione e la nutrizione artificiale}} per tutti i malati (art. 5 comma 6), ci troveremmo di fronte a tale {{obbligo anche per le persone che vivono una fase di inevitabile e prossima terminalità}}.

Per loro non si tratta di non iniziare o sospendere una terapia, ma di accompagnarli a una fine dignitosa con tutti gli strumenti che la medicina oggi offre.
_ Nell’accompagnamento del processo di morte naturale, per evidenti cause cliniche, {{il malato non è più in grado di ricevere acqua e cibo}}, è il {{corpo stesso della persona che sta vivendo l’ultimo periodo della sua vita che non sente più il bisogno di mangiare e bere}}, come sa bene chiunque abbia assistito alla fine di una persona cara.

Imporre per legge nutrizione e idratazione artificiale ai malati terminali rischia di{{ peggiorare la loro qualità di vita}} che noi siamo chiamati a migliorare, accompagnandoli fino alla fine.
_ Ci appelliamo dunque al Parlamento perché sappia ricondurre al necessario equilibrio la legge in discussione, consentendo agli operatori le cure necessarie e adeguate a tutti i cittadini.