Pubblichiamo il testo del breve intervento collettivo che alcune donne della Fiom hanno inviato al comitato promotore di “Se non ora quando”, non essendo riuscite a darne conto all’assemblea del 9 e 10 a Siena
Siamo sindacaliste metalmeccaniche, parte di quel milione e più di donne che ha partecipato alla discussione e alle piazze del 13 febbraio.
_ Abbiamo vissuto con entusiasmo la rottura operata dalle donne della passività e indifferenza in cui sembrava sprofondare la nostra società.

L’onda del 13 febbraio non si è fermata: con i risultati elettorali in molte città e soprattutto con il bellissimo risultato dei referendum su beni comuni e giustizia.

Ci ritroviamo nella voglia di esserci, di partecipare, di decidere su ciò che riguarda le nostre vite e un futuro diverso per il nostro paese.
_ Dignità, partecipazione, democrazia sono oggi parole chiave per milioni di donne e uomini anche oltre i nostri confini, come le rivoluzioni arabe ci mostrano.

E le consideriamo anche fondamenti della nostra pratica politica e sindacale, di lavoratrici e sindacaliste.

Lottiamo, tra l’altro, per far valere il diritto di donne e uomini di decidere nei luoghi di lavoro su ciò che riguarda le condizioni di lavoro, di salario, di vita.
_ In queste settimane ci si dovrà esprimere sul recente accordo cgil cisl uil e confindustria.

Qui e oggi, ancora una volta, non vogliamo stare zitte e passare sotto silenzio – se non ora, quando??…- il fatto che quell’accordo limita pesantemente la possibilità di espressione, partecipazione, democrazia, nei luoghi di lavoro.

Non riconosce a donne e uomini il diritto di esprimersi su piattaforme e accordi che li riguardano e che, in tempi di globalizzazione, possono peggiorare duramente le condizioni di lavoro, come la Fiat dimostra.
Anche per questo, oltre che per molti altri motivi che non c’è qui la possibilità di analizzare, rifiutiamo quell’accordo.

Vi diciamo infine che siamo impegnate nelle prossime settimane anche a discutere sulla costruzione della piattaforma per la riconquista del contratto nazionale di lavoro e intendiamo anche in questo processo far valere la soggettività delle donne, che abbiamo riassunto in due parole:
FATICA E LIBERTA’.

– {{Firmato}}:

Maria Teresa Barbieri, Gloria Berton, Nicoletta Cibotti, Adele De Cocco,
Maria Grazia Di Giorgio, Giorgia Fattinnanzi, Sveva Haertter, Alessandra Mecozzi,
Maria Cristina Modena, Sabina Petrucci, Barbara Pettine, Francesca Re David,
Maria Sciancati, Michela Spera, Laura Spezia, Roberta Turi, Hongjao Yao