FATE LE STREGHEIN QUESTO PRIMO NUMERO

Quante donne possono dire di non aver mai subito violenza culturale? Quella violenza sottile che riconosce il maschile come unico genere pienamente titolare di diritti

Esserci, e occupare pienamente lo spazio è la prima risposta che vogliamo mettere in campo nella lotta alla violenza nei confronti delle donne

(Chiara Scipioni)

Scarica qui il numero di marzo 2016

fatelestreghe@associazionerising.org

GLI ARTICOLI

 

ZONA Franca

di Laura Grifi
Siamo donne contro la violenza di genere. La ZONA Franca è il luogo in cui si muove il nostro incontro: i momenti dei collettivi e delle piazze di protesta; lo spazio dell’abbraccio e della conversazione che può dare per scontate tutte le premesse. Le righe dedicate a noi, che non hanno altra regola se non la schiettezza. La zona in cui ritroviamo le orme delle Franca Viola e delle Franca Rame. []

LE NOSTRE NEWS

di Zdenka Rocco
Inizia la raccolta fondi per finanziare le attività del nostro Centro “Mariella Gramaglia”. Per 90 giorni sarà possibile effettuare una donazione e contribuire alla realizzazione delle nostre attività. []

https://www.produzionidalbasso.com/project/un-centro-per-linclusione-sociale-lincontro-e-confronto-tra-donne/

NEWS in GENERE

di Zdenka Rocco
Leggere senza stereotipi, per promuovere le pari opportunità
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LA NOSTRA OPINIONE

Quante donne possono dire di non aver mai subito violenza culturale? Quella violenza sottile che riconosce il maschile come unico genere pienamente titolare di diritti

di Chiara Scipioni
Maltrattamenti, violenza sessuale, stalking. Tratta, prostituzione, mutilazioni genitali femminili, matrimoni forzati. Sono molte le forme che la violenza di genere assume quotidianamente e che portano, ogni anno, migliaia di donne a rivolgersi ai Centri antiviolenza: 16.678 solo nel 2014, secondo i dati della Rete nazionale dei Centri antiviolenza D.i.re. Una donna su tre, in Italia, l’ha subita almeno una volta nella vita, vale a dire 6 milioni e 788 mila donne.
Ma quante donne possono dichiarare di non avere mai subito un’altra forma di violenza, di cui destinatarie esclusive siamo sempre noi, e che è agita quotidianamente dagli uomini? []

FOCUS SUL TEMA

di Laura Grifi
L’esperienza dei Centri Antiviolenza e le principali disposizioni nazionali e internazionali in materia di violenza di genere, affermano che la violenza ha matrice culturale e dipende dai rapporti storicamente diseguali tra i sessi. La discriminazione delle donne alimenta la violenza nei confronti delle stesse e viceversa. Pertanto, una delle misure di prevenzione necessarie è quella di promuovere un cambiamento culturale che elimini pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi pratica basata sull’idea dell’inferiorità della donna o su modelli stereotipati dei ruoli di donne e uomini. La cultura quindi può legittimare o dissuadere dal commettere un atto violento. La nostra cultura è ancora intrisa di stereotipi e pregiudizi che relegano la donna in una posizione subordinata? []

LA VIGNETTA

VIGNETTAdi Fogliazza

Fogliazza è Gianluca Foglia, disegnatore, vignettista, autore e interprete teatrale. E’ sposato con Anna e papà di Jacolo e Nicolò.

www.fogliazza.com

 

FACCIAMO RETE

Intervista alla Casa delle donne per non subire violenza ONLUS di Bologna

di Giulia Nanni

Non tutti gli uomini sono violenti ma tutti potrebbero esserlo impunemente

«Tutte noi donne, almeno una volta nella vita siamo state maltrattate. Una violenza sottile, che non si vede e non la riconosciamo perché è insita nella cultura: siamo state educate e abituate a pensare che la donna è dentro uno stereotipo e l’uomo dentro un altro. Vero che siamo differenti, ma questo non presuppone che ci debba essere una spada di Damocle, per cui una donna è così e quindi si comporterà o reagirà così e viceversa». Laura, operatrice, inizia precisando che nessuno di noi può considerarsi fuori dagli stereotipi, quello che però è possibile fare è riconoscerli e combatterli. []

APPROFONDIMENTO

SCOSSELeggere senza stereotipi per educare alle differenze

di Elena Fierli, Associazione SCOSSE
Partiamo dall’inizio, partiamo da quando bambine e bambini poco a poco cominciano a costruire, attraverso le immagini che vedono, il proprio immaginario. La famiglia che li circonda, così come è strutturata, sicuramente influenzerà la costruzione della loro identità, così come lo faranno il contesto sociale, la scuola, le diverse possibilità che verranno loro offerte. Ma le immagini, quelle dei libri illustrati, e le storie che si leggono, costituiscono un nucleo di base del loro bagaglio di modelli, la rosa di scelte possibili e immaginate, il dizionario da cui pescare le parole per raccontarsi e crescere persone consapevoli. []

IL FILM

MUSTANG di Deniz Gamze Erduven (Francia, 2015)

di Saveria Ottaviani

Capelli al vento raccolti in trecce per bloccarne l’indole selvaggia, come i cavalli che danno il titolo al film; corpi adolescenziali, seni in crescita, fianchi che stanno per arrotondarsi. Mani che si sfiorano in carezze complici e affettuose. Cinque sorelle adolescenti, un nucleo forte e solidale nell’essere sorelle e donne, indistruttibili finché unite e indebolite quando vengono separate. Corpi chiusi dentro casa, dietro sbarre, muri e filo spinato. []

RISE, WOMAN!

Intervista a Gioia, una giovanissima donna che ce l’ha fatta

di Laura Grifi e Saveria Ottaviani
Questa è la storia di Gioia, una giovanissima donna che con grande coraggio ed impegno ha preso in mano la sua vita e ce l’ha fatta. Gioia è il nome fittizio che lei stessa ha scelto, perché oggi la sua vita è piena di gioia. []

LA PULCE

Le parole al maschile di Lorenzo Gasparrini, Attivista antisessista
Agli uomini si chiede di essere vincenti, rudi, decisi, ricchi, per avere in premio quelle donne altrettanto stereotipate che altri uomini – che non riescono in questa gara – etichettano con insulti. []

WRITING RISING

Le scritte sui muri raccontano le nostre città

di Zdenka Rocco
L’amore fa galoppare il cuore e accorcia il respiro; arroventa le guance e stordisce dal desiderio. Ma un abbraccio che il cuore lo ferma proprio no, questo non è amore. È gelosia, è possesso, è controllo, che con l’amore c’entrano poco o niente: pensare che l’altra e il suo cuore ti appartengano, completamente. Al punto da voler stringere sino a fermare. Al contrario amore è movimento, è scoprirsi, ritrovarsi e (qualche volta)