Su invito di Maria Luisa Boccia, Elettra Deiana e Bianca M. Pomeranzi molte donne e pochi uomini hanno dato vita a Roma (26 ottobre, sala ex hotel Bologna; il documento d’invito è sul sito www.differenzaingioco.it) ad un intenso e complesso dibattito sul tema “Fare sinistra: donne e uomini per il cambiamento” partendo dal presupposto che “la crisi della politica, come sfera organizzata e istituzionale, è sempre più acuta e investe in modo più marcato i soggetti e le tradizioni della sinistra” che “fatica a trovare la propria ragione d’essere, nel vivo delle sfide contemporanee, ed a ridefinire il profilo ed i confini della sua stessa area di riferimento”, a trovare la capacità di ascoltare i soggetti che in questi anni hanno espresso propri saperi e pratiche (femminismo, pacifismo, ecologismo, Notav, Nodalmolin…).La {{manifestazione del 20 ottobre}} è appena passata: quale senso di politica esprime? Quali le diverse istanze presenti?
Il dibattito si svolge nel pieno dei {{sommovimenti partititici}} (la costruzione del Pd, la ricerca di un percorso unitario di altre forze a sinistra,“la cosa rossa”) ma il confronto va oltre, attorno alla consapevolezza che si tratta di indagare contenuti (“{{fare sinistra}}”) e forme (“{{fare la sinistra}}”) e soprattutto attorno all’esigenza che {{la ricostruzione di senso della politica assuma come priorità il superamento della grande rimozione finora effettuata nei confronti delle teorie e delle pratiche del femminismo}}: “non vi è nessuna possibile riconquista di senso per la politica, se la differenza sessuale non è posta al centro”. Le “fuoriprogramma” del corteo del 20 ottobre hanno urlato “non parlate a nostro nome!”

E’ chiara, d’altra parte, {{la necessità di non andare a semplificazioni}}: “fare sinistra: perché?”, “cosa significa fare sinistra?” sono interrogativi ricorrenti, che implicano a loro volta altri interrogativi, non soltanto attorno ai {{legami sociali da costruire}}, o a quale senso ha avuto la {{parola “sinistra” nella storia}}.

Si tratta infatti di rivisitare anche {{quali sfide il femminismo ha posto finora alla politica, come ha indagato il potere, quale libertà hanno finora giocato le donne nella politica.}}

A monte della voglia o meno di fare sinistra c’è la voglia o meno di fare politica fra donne con le donne: oltre al gap accentuato fra cultura femminista e cultura di sinistra, per Ida Dominijanni pesa il fatto che {{la presenza delle donne in Parlamento sia stata debole, non libera}}, “in perdita”. Come risponde “la voglia di esserci” in politica alla necessità da lei espressa di un {{nuovo “esodo” femminista}}?

Il percorso è dunque appena avviato; difficile riassumere tutti gli spunti già emersi in questo primo lungo pomeriggio. Al momento c’è {{l’impegno a pubblicare gli interventi sul sito “differenza in gioco” e a proseguire il dibattito.}}

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