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Data / Ora
Date(s) - 12/05/2015
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12 Maggio Ore 17.30
Biblioteca Comunale G. Mameli
Via Del Pigneto 22
Roma

Tavola Rotonda ed Inaugurazione della mostra di Anarkikka

Sulla Violenza Assistita

  • Stefano Veglianti, Vicepresidente del Municipio V
  • Ottavia Murru, Direttrice Biblioteca Mameli
  • Maria Grazia Passuello, Presidente Istituzione Solidea Provincia di Roma
  • Marta Bonafani, Consigliera Regione Lazio
  • Teresa Dattilo, Presidente. Donna e Politiche Familiari
  • Stefania Spanò, In Arte Anarkkika, Illustratrice
  • Carmela Pignataro, Avv. Donna E Politiche Familiari

Lettura Di Poesie Sul Tema Stefano De Stefani

Buffet

Secondo L’Istat sono almeno 400.000 in Italia i minori vittime della cosiddetta violenza assistita e questo dato è decisamente sottostimato. Parliamo di violenza assistita quando un bambino quotidianamente assiste al maltrattamento perpetrato da una figura di riferimento affettivamente significativa (di solito il padre) ai danni dell’altra importantissima figura di riferimento affettivamente significativa (la madre). La mamma, che dovrebbe proteggerlo da tutto e tutti, è vittima; allora al bambino non resterà che assumere il ruolo di protettore della mamma. Bambini testimoni silenziosi di violenze in casa, non conta se si tratti di violenza fisica o verbale…il tono di voce alto, un oggetto che viene sbattuto, il gatto che viene maltrattato, la mamma che piange, i lunghi silenzi dopo l’esplosione violenta…per un bimbo tutto questo è un trauma. In queste case il clima è intriso di paura, svalutazioni, rimproveri, umiliazioni, critiche. Il bambino si sente ferito, triste e spesso sente un grande senso di colpa. Non riesce a trovare spiegazioni al comportamento genitoriale e pensa che sia stato lui ad aver fatto o detto qualcosa che ha scatenato la violenza. Tutto questo compromette la relazione con il genitore, che dovrebbe costituire la base emotiva necessaria per il suo sviluppo. Ma quali sono le conseguenze a lungo termine? Il bambino imparerà che per risolvere un problema è necessario un comportamento violento perché questo è quello che ha visto e questo modello relazionale (falsato) influenzerà i suoi futuri rapporti affettivi. Al bambino taciturno in casa si contrappone un bambino aggressivo all’esterno. Spesso assume un atteggiamento di difesa da “duro” e si comporta come tale, oppure mantiene il ruolo di vittima anche all’esterno con atteggiamenti compiacenti, di sottomissione. Problematiche sempre presenti sono bassa autostima, scarse capacità di empatia, distacco emotivo, disturbi d’ansia, somatizzazioni, forti vissuti depressivi, difficoltà genitoriali, relazionali e possibili disturbi della personalità.

 

Associazione donna e politiche familiari

Centro di sostegno psicologico e consulenza legale integrata

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