Alle elezioni, le elettrici e gli elettori che potevano scegliere la lista Ferrara “aborto, no grazie” per dichiarare il loro accordo con il Papa e con il Cardinale Camillo Ruini non l’hanno fatto e la lista è stata sonoramente battuta. Su questo dato è sceso un velo di silenzio, forse è meglio dire una coltre. Dopo l’iniziale puntuale e veloce presa d’atto della sconfitta, mi pare non si sia fatto molto altro. Certamente per il PD in Parlamento, ma credo di non sbagliare affermandolo anche per la destra.
_ {{Certo le gerarchie vaticane non avevano appoggiato la lista Ferrara}} che comunque era nata dalla loro insistente, per me “violenta” e maschile, campagna sulla 194 e sulla legge 40 prima.

Ferrara preso dal desiderio di credere almeno in qualcosa come ateo, aveva comunque individuato un luogo in cui stare e sentirsi a proprio agio, anche senza fare la fatica di credere. Riuscendo a trovare una risposta perfino a quei rancori, credo vadano chiamati col loro nome, che aveva covato da tempo contro quelle donne che per ben tre volte gli avevano negato la paternità.
_ Non si sa perché queste paternità siano state negate ma è indubbio che lui non è riuscito a convincere sulla sua figura di eventuale padre come uomo.

Ma il punto è un altro, {{non ha convinto neppure gli elettori e le elettrici}}, ma non elettori e elettrici qualunque, persino le integraliste e gli integralisti presi da furor sacro che non lo hanno votato; oppure dobbiamo pensare che se loro coincidono con chi ha votato “aborto, no grazie”come zoccolo duro sono molto pochi rispetto a tutti quelli che oggi si affannano sulla ribalta pubblico – politica.

Si dirà : ma la Chiesa ha scelto Casini. Neanche qui si sono riversati i voti dei cattolici e delle cattoliche, perché questo partito non ha certo avuto un forte riconoscimento elettorale.
_ E anche il PD non ha intercettato i voti dei cattolici per cui ne ha messo così tanti e tante in lista, Binetti compresa ma senza seguito. Il Pdl ha scelto di non esprimersi perché Berlusconi ha detto pubblicamente che se avesse appoggiato la linea di Ferrara e di Ruini non avrebbe avuto neppure il voto di sua moglie e la Lega è per la famiglia, ma non si è mai spesa molto contro la 194 o per la legge 40.

Pare che {{i cattolici abbiano scelto altro come linee guida per votare}}. Certamente non hanno espresso quell’ attaccamento alla sacralità della vita definita dalle gerarchie cattoliche e richiesta ostinatamente e ottusamente alle donne, e al loro modo di stare alla vita, da molti politici alleati nella continuità del potere coi religiosi.
_ E comunque i cattolici integralisti, contraddicendosi nell’interpretazione del dogmatismi, non hanno adottato la foga preelettorale delle gerarchie, scemata da loro stesse ad arte durante le elezioni per non doversi contare in numeri scomodi.

Però ora, dopo la quiete elettorale, {{politici e vertici religiosi sono di nuovo pronti a far tornare pesantemente i dogmi in campo}}, con spavalderia arrogante, come se non fosse accaduto nulla durante le elezioni.
_ Baipassandole completamente.
_ Anche se tra i cattolici e le cattoliche è passata, proprio durante le elezioni, credo un’altra idea della sacralità della vita. Una sacralità più legata al quotidiano, al familiare e meno al dogmatico, fatta più di scelte individuali possibili in relazione al mondo in cui si sta che di teologia obbligante e irreale.{{ Inquieti più del mondo che degli “ordini” della Chiesa attuale}}. Una sacralità comunque vicina alle persone, più umana che astratta, dove il baricentro, su questi temi che vogliono intervenire sui modi femminili della riproduzione umana come hanno fatto ossessivamente Ferrara e company, sembra più essere un sapere femminile che sacerdotale.

Forse questo passaggio delle elezioni è da indagare meglio, davvero, per chi vuole difendere la 194, la legge 40 con le linee guida dalla Turco, le donne e la loro libertà di scelta nel diventare madri senza che lo Stato scelga i padri dei loro figli. {{Le maternità e le paternità di Stato}} sembra siano state lasciate a quei paesi che inorridivano Ferrara nella sua triste campagna elettorale.
_ Pare che in Italia si preferisca scegliersela la maternità e la paternità, piuttosto che farsela imporre. Altrimenti le elezioni avrebbero premiato molto di più Ferrara, o Casini se non il PD, che comunque ha scambiato centro con cattolicità e adesso non sa più bene chi è.

Mi pare anche che {{l’idea stessa della libertà delle donne in questo paese sia molto più avanti}} di quanto oggi tra i maschi, politici o sacerdoti, si immagini o si desideri, ed evidenzi invece uno scollamento abbastanza verticale, tra poteri e persone, che non si vuole registrare pubblicamente, ma che nei fatti le elezioni hanno dimostrato. E con la libertà delle donne pare si affermi pure una laicità dello Stato che chi lo gestisce non vuole vedere né far vedere.

Credo che occorra rendere più evidente questo dato elettorale prima di tutto a noi stessi come sinistra e centro sinistra, ma anche a tutti quei politici e politiche di governo al loro seguito, che stanno disinvoltamente cercando di rimettere mano alle leggi che riguardano le donne e la maternità. Anche se si fa appello come fa Giovanardi al referendum sulla legge 40 e non al Tar del Lazio che ha messo in discussione alcune norme di fondo della 40 e Formigoni fa finta che il Tar della Lombardia non abbia dichiarato illecite le sue disposizioni regionali sulle linee guida della 194.

Le donne e gli uomini italiani, dopo il referendum, è bene sottolinearlo per fare chiarezza sulla pretesa medioevale di dire alle persone cosa devono fare dei loro affetti più profondi, non sono andati a votare per la lista “aborto, no grazie”, pur avendone, alla grande, la possibilità.
_ Perché Ferrara non vi ha rinunciato come era stato chiesto dagli ecclesiastici che invece hanno ottenuto un silenzio diplomatico da tutti gli altri partiti.
_ Di più. Sembra proprio che gli italiani pensino che le donne, su questi temi, abbiano una loro automatica e indiscutibile egemonia come persone.