In Uscita la silloge poetica (la seconda, a firma dell’autore) di Stefano Labbia per Talos Edizioni intitolata.

 “I Giardini Incantati” I versi di questa nuova raccolta, più maturi ed importanti,   rispetto ai precedenti, ci trascinano in un giardino incantato fatto   di sfumature vivaci e tinte forti: l’autore ci mette di fronte ad un   afflato piuttosto originale, tanto che sembra coraggiosamente poco   curarsi della lezione ermetica e avanguardista del Novecento   rifacendosi forse ai crepuscolari (Corazzini, Gozzano, Govoni,   ecc.) e recuperando l’intimismo e la “semplicità” a fronte del   modernismo a tutti i costi.

Versi, quelli presenti ne “I Giardini   Incantati”, che sono il frutto di varie esperienze di vita e di   rapporti umani contrastanti, fra sentimenti e risentimenti, amarezze   e dolcezze, comuni a tutti noi esseri umani, figli dei tempi antichi   e moderni. Per cui la poesia del Labbia è, come ella stessa dice   della vita, “severa e ilare al tempo stesso”.

L’autore si confida con noi, aprendo le porte del suo mondo, del   suo vissuto: all’interno de “I Giardini Incantati” troviamo poesie   centrate su una cifra stilistica originale e su una dimensione   espressiva che si confronta con temi esistenziali, mantenendo la   forza simbolica e la carica emotiva del testo. Sono testi efficaci,   quelli del poeta romano, classe 1984, che, oltre a possedere una   certa originalità di impostazione, elaborano un linguaggio vivo,   moderno e coinvolgente, valorizzando efficacemente l’itinerario   espressivo e i contenuti in una chiave personale e significativa, di   grande essenzialità.

Il Labbia insomma riesce a coniugare l’aspetto   lirico (proprio della poesia) con quello di canto attuale, moderno   in un volume davvero significativo nel panorama poetico letterario   italiano. I suoi versi sono sottolineati da belle immagini, sono   incisivi e tutto l’impianto d’insieme è bene architettato, composto   con avvedutezza e curato stilisticamente tanto da sembrare anche   di poter cogliere un accoramento esistenziale che è sicura prova di   genuinità espressiva dell’autore.

Dicono di lui:      «Stefano Labbia è un vero paroliere della poesia.» Michela Cenci –   Giornalista – Eventi Culturali Magazine.      «(Stefano Labbia usa) La poesia come motore del mondo e mezzo tramite   cui esprimere grandi verità.» Cristina Biolcati – Giornalista –   Oubliette Magazine      «(…) La sua scrittura (del Labbia) snella, diretta e giovane come i   suoi trent’anni è una breccia che sconvolge il lettore. Una lettura   sulla quale specchiarsi e scombinare i capelli alle convinzioni   preesistenti sull’amore, sul tempo, sulle occasioni e sulla natura di   certi amori. (…)» L’altrove. Appunti di poesia.      Dicono de “I Giardini Incantati”:      «(…) è una lettura che infervora con sentimento per le sfavillanti   emozioni che la sua scrittura ha sortito così bene. (…) Un poeta, un   cantautore che mediante versi si è avvicinato alle cose,   sottolineandole nel modo più accurato possibile.» Gocce   d’inchiostro – Gresi Vitale      La prefazione del volume è a firma della poetessa e scrittrice Fiorella   Cappelli (Premio finalista alla Cultura Letteraria al Concorso   Internazionale di Anguillara Sabazia nel 2002, Premio Nazionale di   Castel Morrone (CE) 2004), che introduce caparbiamente la poetica   dell’autore.      La postfazione è a cura della filosofa e scrittrice Maura Gancitano.  

Questo quello che ha detto Stefano Labbia a Il Piacere di scrivere

Fare poesia oggi: azzardo o esigenza? Su quali lettori ( ndr: o lettrici) si punta?

Credo che la poesia sia sempre un’esigenza. Uno stato d’animo continuo. Un’emozione infinita che genera altre emozioni, altra poesia. Altro battito, altro ritmo. Altra vita. Il lettore che ( ndr: Chi…) ama, ascolta, soffre e dimostra a se stesso (ndr:  a se stess*) che è ancora vivo ( ndr: viv*) ecco il pubblico “ideale” che la poesia ama raccogliere attorno a sé.

 

Cos’è, per Lei, l’oscurità e come si esprime?

L’oscurità è insita in noi, così come la luce. Ovvero l’ansia di non riuscire a portare a termine, a confrontarci con qualcosa… e la speranza di riuscire a farcela. La vita è un’altalena di emozioni, sensazioni. Il tempo scorre e bisogna scegliere: lottare o soccombere? Buio o luce? Questo secondo me è il vero male: l’esser costretti ad arrendersi perché nessuno è disposto a darti il suo tempo, il suo aiuto, il suo sostegno. Questa è l’oscurità.

Lei scrive anche sceneggiature: ha qualche consiglio per chi vuole “inquadrare” con la penna?

Non è semplice e francamente non mi sento di dare “consigli”. Posso dire che ogni “ramo” dello scrittura ha le sue regole, i suoi tempi, le sue necessità. Lo studio, sia inteso come la “semplice” lettura di sceneggiature di film “famosi”, piuttosto che un corso specifico, aiuta ad intraprendere la via giusta. Almeno è quello che a me ha aiutato.

L’amore per l’Italia e quello per il Brasile: mai come ora, viene da chiedere come coltivare la bellezza delle diversità da chi, come Lei, le vive ogni giorno.

Nonno è nato a San Paolo del Brasile. Sento molto il legame con quella che reputo, pur essendo nato in Italia, da mamma e papà romani DOC, la mia terra. Una terra indubbiamente con le sue vittorie e le sue… Sconfitte. Apprezzo l’Italia (e Roma): tanta cultura, tanta storia. Ho trascorso qui la maggior parte dei miei trent’anni: come posso non amarla? Se guardo al passato del nostro Belpaese sorrido e mi si apre il cuore. Se guardo al presente… Diciamo che sorrido di meno.

Lei scrive anche per una testata giornalistica: quando è cambiato il mondo della notizia con il web?

Il web sembrava essere la panacea ad ogni nostro problema. Non lo è. L’informazione cavalca l’onda dei nuovi media, tentando di surfare e restare in piedi come meglio può: spesso però l’onda è troppo grande ed essa ne viene travolta, perdendo equilibrio. Un’informazione scattante, veloce, che arriva ovunque, fatta di condivisioni, spesso e volentieri di brusii, di chiacchiere. Amo la scrittura in ogni sua forma ed ogni forma di linguaggio ed espressione in genere: il web ha molte potenzialità, questo è indubbio. Ma molto dipende da chi lo usa ed in che modo.

 

Stefano Labbia, classe 1984, è un giovane autore italiano di origine brasiliana. Nato nella   Capitale, ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, “Gli Orari del Cuore” nel 2016 per   Casa Editrice Leonida. Al lavoro sulla sua prima serie televisiva originale inglese di stampo   teen drama, dal titolo “Fear”, di cui è unico ideatore e sceneggiatore, vive attualmente a   Londra. Nel 2017 vedrà alla luce la sua seconda silloge poetica dal titolo “I Giardini   Incantati” (Talos Edizioni).   Collabora dal 2016 con i portali 2duerighe.com (sezione spettacolo (cinema e teatro)),   MyReviews.it (cinema e libri) e The Freak (autore).   Scrive, dal 2017, per “Il Nostro”, free press magazine mensile.   Ha condotto e curato un programma radio dedicato a cultura, poesia, teatro e musica sulla   radio indipendente Deliradio.it.   Ha inoltre collaborato alla stesura e all’ideazione di “Rivka” (Serie Italiana – 2016), “Boh”   (Sitcom – Distribuita da Extra Tv – Idea, regia e sceneggiatura – 2016), “Butterfly Lies”   (2015 / 2016 – UK – idea, soggetto e sceneggiatura), “Safe” (Idea, soggetto e sceneggiatura   – Tv Show – USA – 2015), “Life Goes On” (Idea, soggetto e sceneggiatura – Film – 2015),   “American Inn” (Idea, soggetto e sceneggiatura – Sitcom – USA – 2015), “(R)Evolution”   (Idea, soggetto e sceneggiatura – 2015), “Police Assault” (Idea, soggetto e sceneggiatura –   Tv Show – USA – 2014), “WMW – What Men Wants” (dramedy – UK – 2015 / 2016 – Idea,