Ci siamo da sempre battute per il diritto delle donne ad una maternità libera e consapevole. La legge 194, l’ha chiaramente sancito, con ciò riconoscendo due diritti e due libertà irrinunciabili: quello all’autodeterminazione e quello alla salute.

Chi intende negarli si faccia avanti, ci troverà in campo. Mistificazioni e nuovi oscurantismi non ci intimidiscono. Che il Papa ribadisca il magistero della Chiesa, neppure. Ci battiamo anche per la libertà di quelle donne che, in nome della loro appartenenza religiosa, escludono l’aborto dalla loro vita. A tutti ricordiamo che nessuna donna ricorre all’aborto per sport e per divertimento, considerato che un simile evento le tocca nel profondo dell’emotività, dell’affettività e dell’integrità del proprio corpo. Allora? A chi serve agitare una nuova “guerra di religione”? Forse ai nuovi barbari che, in nome di una strana “fede”, lasciano le donne migranti e violentate per giorni e giorni in una nave attraccata ad un porto italiano, senza soccorso e speranza. E per simile nobile causa, seguendo una regia ben orchestrata, si mobilitano i Consigli Comunali, quelli che dovrebbero garantire servizi e diritti per tutte e per tutti. Se non fosse da piangere, sarebbe da ridere!