Le donne guadagnano meno degli uomini e la loro situazione, con la crisi economica, non è certo migliorata. Ad oggi il 17% delle donne europee vive in povertà. In un rapporto votato ieri, 27 gennaio, dalla commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere, i deputati hanno sottolineato la necessità di provvedimenti forti sia a livello degli Stati membri che dell’Unione europea.In un [rapporto->http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2009_2014/documents/femm/pr/837/837399/837399it.pdf] votato lo scorso 27 gennaio, dalla commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere, relatrice [Rovana Plumb->http://www.europarl.europa.eu/members/expert/alphaOrder/view.do?language=IT&id=38595], i deputati hanno sottolineato la necessità di provvedimenti forti sia a livello degli Stati membri che dell’Unione europea.

A anni di distanza dalle lotte per l’emancipazione femminile, l’uguaglianza tra i due sessi, specialmente sul posto di lavoro, resta ancora un traguardo. {{In media nell’UE le donne guadagnano tra il 14 e il 17,4% in meno degli uomini}} e costituiscono i due terzi della popolazione inattiva.

{{Le donne anziane, le madri e le disabili sono i gruppi più a rischio}}. Basti pensare che la percentuale di donne povere tra le anziane è del 22% in Europa contro il 16% degli uomini.

“Le donne rispetto agli uomini sono più povere. Succede sia a livello globale che in ciascuno degli Stati membri dell’Unione europea”, commenta la relatrice, la socialdemocratica rumena Rovana Plumb. “Inoltre il contributo delle donne allo sviluppo della famiglia, della società e dell’economia è regolarmente sminuito e sottostimato”.

{{Le proposte del rapporto}}

Sono tre le proposte principali avanzate: Prima di tutto quella di spingere Commissione e Stati membri a {{tenere in considerazione la disparità tra i sessi in tutte le politiche europee}} e i programmi nazionali finalizzati alla lotta contro la povertà.
_ C’è poi la richiesta di {{adottare una Carta dei diritti delle donne europee}}, per aumentare le opportunità del gentil sesso nei 27 Stati membri.
_ E infine l’esortazione a {{elaborare programmi specifici per promuovere la reintegrazione delle donne sul mercato del lavoro}}.

Con un obiettivo misurabile: ridurre il divario dei salari con gli uomini dell’1% ogni anno.

{{Quando la famiglia ostacola il lavoro}}

Si possono conciliare famiglia e lavoro? Sì, dicono i membri della commissione “FEMM”, a condizione però di migliorare i servizi disponibili per la cura dei bambini. Anche {{il sistema pensionistico andrebbe cambiato visto che spesso non tiene conto delle interruzioni lavorative}}.

Un altro problema è quello della {{violenza sulle donne}} che spesso ha un impatto sulla loro salute, accentuando ancora di più le possibilità di finire in uno stato di povertà.

“Gli Stati membri dovrebbero utilizzare i fondi strutturali – e specialmente il Fondo sociale europeo – per combattere povertà e esclusione sociale”, chiedono i deputati.

– {{Fonte}}: Parlamento europeo