Riprendiamo dalla news letter della Giunta Regionale Toscana l’annuncio dell’avvio, per il prossimo mese di luglio, di una rete delle donne per la biodiversità, il cui progetto è stato annunciato a Delhi il 21 marzo scorso. l

“Parte dall’India, ma coinvolgendo sia l’Africa (il Kenya) che l’Europa (attraverso la Toscana) il percorso per la costruzione di una rete internazionale di donne impegnate per la sicurezza alimentare e la salvaguardia della biodiversità. Il progetto, che sarà lanciato durante il prossimo meeting di San Rossore è stato illustrato oggi a Delhi nel corso di un incontro cui hanno partecipato Vandana Shiva, in qualità di presidente della Commissione internazionale per il futuro del cibo (l’organismo nato a Firenze nel 2003), Wangari Maathai, biologa, premio Nobel per la pace e attuale ministro dell’Ambiente del Kenya e Susanna Cenni, assessore all’agricoltura e alle pari opportunità della Regione Toscana che, con questa iniziativa, ha aperto la serie di impegni istituzionali in India.

{{ L’idea del network di donne custodi della biodiversità}} nasce dalla consapevolezza sia dei molteplici ruoli di cui è portatrice la donna nell’ambito della sicurezza alimentare (basti pensare alle scelte che compie, in quanto madre, per l’alimentazione dei figli e della famiglia), che in quello della biodiversità (oggi sempre più donne si dedicano alla produzione di alimenti), e quindi dalla constatazione che queste competenze possono crescere solo parallelamente all’allargamento dei diritti delle donne.
“{{L’affermazione dei diritti delle donne}} – ha evidenziato Susanna Cenni – può infatti contribuire in modo sostanziale a realizzare progressi nella capacità dei popoli di garantire la propria sicurezza alimentare e a conservare la biodiversità, e contemporaneamente la salvaguardia della biodiversità può contribuire in modo sostanziale al miglioramento della condizione femminile.”

{{Ma in che modo può funzionare concretamente la rete?}} “Già oggi – ha spiegato l’assessore – esistono nel mondo numerosi movimenti di donne centrati sui temi dell’alimentazione, della sicurezza alimentare, della biodiversità. Una rete di donne per la sicurezza alimentare e la salvaguardia della biodiversità può creare una saldatura tra questi movimenti, diffondendo la consapevolezza dei legami tra genere e biodiversità, favorendo il miglioramento della capacità delle donne di mantenere il controllo sul proprio ambiente, stimolando la nascita di movimenti dal basso che promuovano i diritti delle donne attraverso campagne sul cibo e la biodiversità. A livello locale la rete può inoltre favorire una saldatura tra i movimenti ambientalisti e i movimenti per i diritti delle donne”.

{{In questa prima uscita la rete ha già ottenuto adesioni importanti}}, come quella della signora Maathai, premio Nobel keniano che ha anche sintetizzato il valore di questa iniziativa con lo slogan ‘Donne diverse per la biodiversità’.

{{La Toscana}} che organizzerà nell’ambito del meeting di San Rossore la prima iniziativa ufficiale di lancio della rete di donne, avrà invece il ruolo di {{trasmettere il suo modello per la tutela della biodiversità}}, modello che è tra l’altro al centro delle iniziative che in questi giorni vedono impegnata Susanna Cenni.”