Il 2009 si è aperto a Roma e Provincia con 3 stupri. Di fronte alla drammaticità della violenza contro le donne, le risposte dell’amministrazione capitolina sono state inadeguate e reticenti. Ancora una volta ci si è rifugiati dietro l’ordine pubblico e la “sicurezza” .Una conferenza stampa promossa dalle elette romane, dalle deputate regionali e provinciali, assieme alle parlamentari si è tenuta oggi 8 gennaio alla Camera.
_ Le parlamentari hanno parlato di {{cultura del rispetto contrapposta alla cultura della sopraffazione}}, e di città viva e vivibile contro città chiusa e impaurita.

“Il vero parametro della “sicurezza” di una città sono le donne” ha ricordato {{Paola Concia}}.
_ Su questa affermazione condivisibile e di grande impatto mediatico, si è sviluppata la campagna elettorale per l’elezione a sindaco di Roma di Gianni Alemanno.
_ Ma oggi, le cose, come stanno?

{{Monica Cirinnà}}, presidente della commissione delle elette del Comune di Roma ha fornito i dati rilevati dalla SVG, relativi ai casi di violenza registrati in città a fine 2007 e 2008: {{si passa da 75 casi di violenza e molestie nel 2007 a 86 casi registrati nel 2008}} con un incremento del 12%.
_ Non sembra avere giovato alle donne la politica “securitaria” tanto sbandierata né la presenza dei “soldatini di piombo” in città.
_ Continuano invece ad essere {{indispensabili la presenza e le attività dei Centri Antiviolenza}} e dei punti di riferimento antistupro. A questo proposito le consigliere presenti hanno segnalato la {{gravità del mancato rifinanziamento di un servizio insostituibile “H 24”}}.

Il Servizio, gestito congiuntamente da associazioni di donne e istituzioni garantiva 24 ore su 24 una risposta, un aiuto, una voce amica e comprensiva alle donne “sopravvissute” a fatti di violenza, soprattutto in famiglia.
_ Questa iniziativa odierna è servita a marcare il fatto che le elette, le associazioni, le donne di Roma non si rassegnano ad una politica cittadina ricca di grandi enunciazioni e povera di risultati.
_ Consapevoli del fatto che Roma, unica città in Italia, è stata riconosciuta con sentenza della Corte di Cassazione, che ha così ribadito una realtà consolidata in questi ultimi anni, (sent n.38835/08 del 19/6/08) “soggetto idoneo a difendere l’interesse collettivo alla libertà morale e fisica delle donne” intendono presentare al Consiglio Comunale una proposta di Delibera –da accettare o respingere– che vincola l’amministrazione comunale a costituirsi Parte Civile in tutti i casi di violenza in città.

Dando così concretezza al grido di tante:{Per ogni donna stuprata e offesa, siamo tutte parte lesa}.
_ Le donne sanno che la violenza e il razzismo crescono e si alimentano in un brodo di coltura fatto di prevaricazione, sessismo, paura del diverso, sopraffazione e chiusura; solo una città aperta, che vive di rispetto, contaminazioni, libertà, fiducia e autodeterminazione costituisce l’antitodo.

{{Hanno partecipato all’incontro}} :
_On. Anna Paola Concia – Deputata PD
_Monica Cirinnà – Presidente Commissione delle Elette al Comune di Roma
_Maria Gemma Azuni – Capogruppo Sinistra Democratica (Gruppo Misto) Comune di Roma
_Roberta Agostini – Presidente Commissione delle Elette alla Provincia di Roma
_Luisa Laurelli – Presidente Commissione Sicurezza Consiglio Regionale Lazio
_Maria Grazia Pasuello – Presidente Solidea Ass. di genere – Provincia di Roma
_Daniela Valentini – Assessora regione Lazio
_Donatina Persichetti – Presidente Consulta Femminile Regione Lazio
_Giovanna Scassellati – Ginecologa Maternità Ospedale San Camillo – Roma
_Irene Giacobbe – Per le Associazioni aderenti all’AFFI
_Costanza Fanelli – Per il Consorzio Casa Internazionale delle donne
_Emanuela Moroli – Associazione Differenza Donna
_M.Gabriella Moscatelli – Associazione Telefono Rosa