Dal sito Megachip riprendiamo questo articolo di Doriana Goracci. Le domeniche sono ormai dedicate a riflettere sulle parole di Benedetto
XVI che ebbe a dire a settembre del 2007 che vivere con spirito
cristiano la Domenica, quella con la d maiuscola, vuol dire partecipare
al riposo di Dio. Si aspetta il lunedì per i bambini di cui sopra. E’ giusto che i maschi siano separati dalle femmine nelle scuole italiane?Vota! Ci piace votare tutto ma la domanda non è buttata lì a caso. La pone con un questionario di tutto rispetto, la rubrica Prima Pagina di Rai Tre, forse il miglior canale pubblico per i radioascoltatori, che sono andati a curiosare domenica scorsa.

La “Breve storia del femminismo italiano” a cura di Fernanda Alene
ricorda i tempi delle femministe che affermavano “non ci regaleranno
niente” e poi dice che ora è diverso: ”una volta stabilita e
riconosciuta l’eguaglianza dei diritti fondamentali, la donna non può
continuare a chiedere posizioni di prestigio solo “perché donna”, ma
deve sapersele meritare. Esattamente come tutti gli altri”.
La signora scrive per {Luogocomune} e viene descritta come attivista del
movimento femminista italiano dal 1970 in poi, come dirigente
indipendente dell’Udi di Milano. Certa quindi di questa uguaglianza
ottenuta, la signora si prepara alla competizione, invita all’agone.

Infatti a questa corsa partecipa la candidata n.3 del Pd per la
Lombardia, la signora Binetti, che sa quello che fa e soprattutto dice
come il Pd, che non è più Pds, a lei davvero non rinuncia: è un’ottima
donna ponte-gum con il Vaticano.

E un po’ come tante Sare, sterili e anziane signore del centro sinistra
e destra,che guardano preoccupate tutte queste Agar sgualdrinelle, che
hanno messo proprio loro in pasto ai mariti e come dare altrimenti
“continuità”? Chi farà da badante? E altre signore fuggono da Sodoma e
Gomorra, ma queste non ci cascano più e non solo non si guardano
dietro, per temere di ritrovarsi come statue di sale, ma lasciano il
deserto.

Il popolo mormora? Dio provvede, come il Papa che rende più tranquilli
i sonni dei bambini, “quell’infanzia di ogni parte del mondo,
particolarmente quella indifesa, sfruttata e abusata, affidandoli al
cuore di Cristo”, e ha detto tutto, o meglio in un’altra domenica 2
marzo, ha invitato tutta la Chiesa ad elevare suppliche all’onnipotente
per la pace nella terra di Gesù, sottolineando la proprietà, dal
momento che si parla di Israele e Palestina.

Le domeniche sono ormai dedicate a riflettere sulle parole di Benedetto
XVI che ebbe a dire a settembre del 2007 che vivere con spirito
cristiano la Domenica, quella con la d maiuscola, vuol dire partecipare
al riposo di Dio. Si aspetta il lunedì per i bambini di cui sopra.

Già tre anni fa, tanto è trascorso, il papa disse che “Dio fa parte
della vita pubblica” e lo disse davanti a 256 prelati provenienti da
tutto il mondo , in maniera tale che “Sia Egli stesso a guidare la
chiesa in questa ora della nostra storia e bandirlo dalla società non è
tolleranza ma solo ipocrisia… Quando l’uomo vuole essere padrone
della creazione, dio si fa d’intralcio…viene bandito dalla vita
pubblica…laddove però l’uomo si fa unico padrone del mondo e
proprietario di sé stesso, non può esistere la giustizia, là può
dominar solo l’arbitrio del potere e degli interessi”.

Quest’ultima domenica 9 marzo, il papa ha affermato che un uomo ha
dignità sia quando è embrione sia quando è in coma; diciamo che è un
accostamentoun pochino forzato ma sopratutto , chi ha mai messo in
dubbio la dignità di un morente , per di più tra grandi sofferenze ? O
forse ha sentito i gemiti dell’embrione? O della scena politica? Che il
papa risponda a se stesso , alla sua coscienza, non a noi.
_ Abbiamo le orecchie piene dei fragori della guerra e di certe domeniche bestiali.
_ In Spagna ci prenderanno come rifugiati umanitari? Ci accontenteremmo
anche di un asilo politico, farebbe lo stesso.