Dall’8 marzo al 21 aprile 2021 la Biblioteca Vallicelliana presenta, nel Salone Borromini, Il fazzoletto di Desdemona, installazione di Emanuela Mastria a cura di Michela Becchis, che si inserisce all’interno della rassegna Opera 00|20 a cura di Paola Paesano. L’installazione è composta da cento elementi scultorei fluttuanti di porcellana bianca: ogni scultura è realizzata attraverso una particolare lavorazione che prevede l’impressione di merletti e raffigura un fazzoletto da donna con le iniziali, scritte in rosso, della persona a cui è dedicato. Se osservata in controluce, la traccia lasciata dai merletti sulla superficie della porcellana restituisce un effetto visivo analogo alla filigrana nella carta. Come suggerisce il titolo, vuole essere una riflessione, con i mezzi del linguaggio visivo, sulla tematica del femminicidio.

Le sculture, realizzate da Emanuela Mastria nella nobile materia della porcellana, acquistano una leggerezza visiva come fossero fogli di carta, ma con incisa sopra una scrittura misteriosa, la lingua occulta dei silenzi di milioni di donne. Sono messaggi taglienti, come la materia di cui sono composte, ma si fingono lettere al vento, cadute come foglie in autunno, sbiancate ma macchiate di sangue … E qui i messaggi si intrecciano con una storia che tutti conosciamo bene ma che continua a mietere le sue vittime, soprattutto tra coloro che ancora aspettano che il loro valore sia riconosciuto. Vorrei aggiungere qui una breve citazione dal libro di Lilli Gruber che ho molto apprezzato, stimolante e dettagliato – Chi ha detto che la virilità abbia a che fare con l’inaffidabilità, o con la volgarità o con le pulsioni incontrollabili? Basta! – (Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone Edizioni Solferino 2019)

Come sostanzialmente afferma Michela Becchis nella sua presentazione – Desdemona è quindi la creatura che per antonomasia non rappresenta solo una muta vittima, ma è colei che decide, che entra consapevolmente in una relazione di reciproca seduzione, ma le cui decisioni, proprio in quanto tali, vengono descritte dagli uomini come tradimento. Né Desdemona, né nessuna altra donna uccisa è una vittima a priori, è dentro lo squilibrio tragico e oltraggioso della relazione che diviene vittima. Dentro a quel fazzoletto, “ben misero regalo di nozze” scrivevano i detrattori coevi di Shakespeare, non c’è quindi solo la giovane donna, ma c’è la loro relazione, c’è il passato di Otello, c’è una volontà maschile di dominio, ci sono tutti quelli che vivranno intorno alla relazione. (…) Sbaglierebbe chi considerasse i suoi fazzoletti di porcellana delle raffinate sineddochi, ciascuno di essi è invece la monumentalizzazione del torto ed è per questo che in quelle piccole iniziali in rosso, nella delicatezza di decori e merletti ciascuno diverso, irripetibile, consiste una vita.

Emanuela Mastria vive e lavora a Roma. Una breve nota biografica dal 2012 – Tra il 2012 e il 2015 ha frequentato il Corso di Ceramica con la docente Romana Vanacore presso la Scuola d’Arte e dei Mestieri Nicola Zabaglia di Roma. Nel 2013 ha conseguito la Laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università degli studi ROMA TRE. Tra le principali esposizioni: 2020: PEZZI UNICI 4, Galleria Gallerati, Via Apuania 55, Roma, a cura di Noemi Pittaluga; The Pottery Show, a cura di Karin Lindström Le Gall e Lethicia Meeuwes. 2019: Ceramics and more, Museo delle Civiltà, Roma; Il Viaggio, Galleria Il Laboratorio, Roma, a cura di Michela Becchis. 2018: La Ceramica in Circolo, Argillà Italia 2018, Palazzo delle Esposizioni, Faenza (RA), a cura di Evandro Gabrieli e Gabriella Sacchi; TERRE#2, VETRINA, Calvi dell’Umbria (TR), a cura di Giovanna de Sanctis e Franco Profili; MORE CLAY LESS PLASTIC, Keramos Associazione Culturale, Roma, a cura di Lauren Moreira e Gaia Pagani; Il Sapere delle mani, Museo del Fiume, Nazzano (RM); Ridefinire il gioiello, Museo del Bijou, Casalmaggiore (CR), a cura di Sonia Patrizia Catena; 2015: Portafortuna, Spazio Varco, L’Aquila, a cura di Paola Marulli e Andrea Panarelli; Egosuperegoalterego. volto e corpo Contemporaneo dell’Arte, MACRO, Roma, a cura di Claudio Crescentini, Roma; Il cielo in una stanza, MICRO, Roma, a cura di Paola Valori; 2013: Forme e colori della terra di Tuscia, Museo della Ceramica della Tuscia, Palazzo Brugiotti, Viterbo.

Il fazzoletto di Desdemona sarà visitabile, ad ingresso gratuito, dal lunedì al venerdì su prenotazione: i visitatori avranno la possibilità di interagire con l’installazione, di osservarne il movimento delicato e di ammirare la traslucenza delle sculture attraversate dalla luce.

Durata della mostra – Dall’8 marzo al 21 aprile 2021 – Presentazione alla stampa 8 marzo 2021 ore 12.00 – 14.00. Biblioteca Vallicelliana, Salone Borromini, piazza della Chiesa Nuova 18 – Roma – www.vallicelliana.it – Orari: dal lunedì al venerdì su prenotazione sabato e domenica chiuso – INGRESSO GRATUITO tel. 06 68802671 – b-vall.promozione@beniculturali.it