In questi giorni Amnesty International lancia dal suo sito un appello per sostenere alcune attiviste messicane, esponenti dell’associazione Nuestras hijas de regreso a casa (Le nostre figlie di ritorno a casa), vittime di minacce anonime per il loro impegno nella difesa dei diritti femminili.In concreto, l’[associazione->http://www.mujeresdejuarez.org/] è nata per denunciare e chiedere giustizia per tutte quelle donne e bambine rapite, stuprate ed uccise a Ciudad Juárez, nello stato messicano di Chihuahua.
_ Siccome questa è una pratica tanto atroce quanto diffusa nella regione, le attiviste hanno spinto molto affinché negli anni ci fossero indagini più capillari e risolutive. Alcuni risultati ci sono stati, nonostante la situazione sia ancora terribilmente grave e sommersa, al punto che di molte donne scomparse, ad oggi, non si sa nulla.

Il Messico non è molto popolare di questi tempi, mediaticamente parlando. Alcune tragedie, sotterrate nel dimenticatoio fino a poco tempo fa, hanno finalmente e legittimamente assunto una posizione di rilievo nelle cronache giornalistiche. Basti pensare all’ex Birmania, al Tibet o al Darfur.

E’ francamente desolante il fatto che tutte queste catastrofi sociali abbiano ottenuto il via libera dell’informazione solo quando sono esplose, quando hanno raggiunto un livello tale di follia e disgusto che nemmeno i più egoisti e occupati a far altro potevano evitare di guardare. E giudicare.
_ Eppure l’implosione c’era. Da anni. E lo sapevamo tutti.
_ Il che spiega come mai la morte di 430 donne e bambine(dal 1993 ad oggi, secondo le stime fornite da Amnesty International) non generi dubbi, o quantomeno un po’ di curiosità, negli addetti ai lavori, sempre più impegnati nel duro compito di reggimicrofono per il politico di turno.

Resta il fatto che il 25 maggio scorso la [situazione è esplosa->http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/978]. L’associazione, ormai sotto la lente d’ingrandimento, ha sostenuto apertamente il film {{Bordertown}} del regista Gregory Nava, atto d’accusa contro i reiterati omicidi e stupri femminili.
_ Da quel giorno i telefoni cellulari e le caselle di posta elettronica delle attiviste hanno ricevuto una serie di minacce dirette dirette a loro e ai loro figli.
_ Dall’inizio del 2008 ben 17 donne sono state assassinate.
_ Aspettiamo a parlarne il 31 dicembre, quando il numero sarà raddoppiato. O triplicato.