Ritorno a Shaan Khaar, edito da Biblioteka (2014), nella collana Primavera, è l’opera prima di un’autrice, Alessandra Jandolo, “romana da sette generazioni” che “vi ha trasfuso molte delle sue passioni: gli studi classici, l’amore per l’Arte, le competenze di Moda e Costume” come descritto in quarta di copertina.

Il genere fantasy è molto impegnativo, non bastando la fantasia e le buone letture a tracciare percorsi nuovi, ma nonostante qualche ingenuità chi si appassiona a questo tipo di racconti troverà spunti interessanti, rapidi passaggi di luoghi e di tempi che, in sequenze ravvicinate, conducono “in un Universo parallelo dove il pianeta Terra si è evoluto in modo diverso da quello che conosciamo, Magia e Scienza collaborano e la Natura convive in armonia con la Tecnologia”.

Raccontare la trama non si può, però degna di nota la doppia ambientazione nell’onirica città di Shaan Khaar, “fiorente centro d’istruzione per i Sapienti finché un Traditore non ne causò l’abbandono”; l’intreccio dei conflitti di Poteri sfociati in una possibile e poi sventata distruzione dell’Universo; il tocco noire “di antichi misfatti” effettuati in un tempo determinato solo da chi legge; il ticchettìo dei tasti del computer che cadenza una scrittura evocativa, di forte impatto “visivo”, con ritmi a tratti da novella e altri da sceneggiatura.

Delle sei coppie protagoniste che interpretano, con profili netti, la dicotomia Male/Bene, una è formata da Valus e da Futsi, lupo e lupa, cui non nuoce l’esopiana antropizzazione, anzi aiuta la vivezza del racconto.

Valus è il Lupo-guida della Maga (buona) Hellas, così descritta nell’opportuno Glossario: “40 anni. Sapiente-Guaritrice è una Maga di prima categoria che vive nella radura di Pnèumos.”

Hellas ama, ricambiata, il Duca Gheorg, da quando ne aveva risanato il primogenito da un incantesimo; insieme, affrontano la Grande Prova o Prova della Luce, “una verifica per i seguaci dell’Amore e della Luce. Obbligatoria per gli aspiranti Sapienti. Aperta anche a coloro che nella città remota seguivano un modo di vita in sintonia con gli insegnamenti dei Maestri di Luce.”

Interessante metamorfosi dell’antica Maga (cattiva) Nau-Lah-Dhur, in ultimo incarnata nella Favorita dell’altrettanto malvagio Azkhin, Guida Illuminata del Principato di Azturnak, entrambi distrutti dalla forza filo conduttrice dell’opera, che è l’Amore.