Tenerezza_Esec.inddSabato 11 febbraio 2017 il libro TENEREZZA di Isabella Guanzini edito da Il Ponte alle Grazie viene presentato nella sala dei quadri del palazzo Comunale in Piazza del Comune 8. L’autrice dialoga con  Gian Luca Galimberti che prima di essere sindaco di Cremona  è stato ricercatore all’Università cattolica di Brescia e insegnante e con  Anna Lazzarini ricercatrice in Filosofia morale nella Facoltà di Comunicazione, Relazioni pubbliche e Pubblicità, presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM (dal 2014). Coordina il dibattito Mario Feraboli

La tenerezza, scrive Massimo Recalcati, quando è autentica, non sopporta facili definizioni: si insinua con delicata tenacia tra le grandi virtù civili e la retorica del potere, è ciò che ci manca per poter vivere e sentire in un mondo finalmente comune. Per questo parlarne è un’impresa ardua e bellissima. E tanto più importante, oggi, quanto più la realtà, nella sua opaca pesantezza, si rende indecifrabile, narcisistica, violenta e sentimentale al tempo stesso.

Da DeLillo a papa Francesco, da Platone alla Szymborska, da Max Weber a Foster Wallace, da Recalcati a Mariangela Gualtieri, e, ancora, da Lucrezio a Žižek, da Enea alla donna senza nome del Vangelo secondo Luca alle cronache dei migranti, parlare di tenerezza significa parlare di amore, di tempo che passa, di filosofia. Significa parlare di umanità, di curiosità verso l’altro, di quella leggerezza profonda che ci permette di intercettare, fra le righe, il senso più fecondo e creativo della nostra finitezza, della nostra fragilità.

Parlare di tenerezza tocca molte corde sensibili, smuove affetti ancestrali, evoca l’intensità della vita del corpo e anche dell’anima. Sfida i predatori e i prepotenti, pone domande scomode e offre nuove istruzioni, accende piccole, miracolose luci nel buio annunciando una rivoluzione gioiosa e costruttiva, politica ed esistenziale. Che ci chiama per nome e allarga lo sguardo al futuro. la Repubblica