“Perché non lavori?” con i risultati dell’indagine Isfol 2007-2009 su donne/mercato del lavoro: un’indagine da cui continuare a recuperare piste di riflessione per l’agenda politica delle donne. Uno degli aspetti più preoccupanti della crisi del mercato lavorativo italiano è rappresentato dai bassi livelli di occupazione femminile. Aspetto che si aggrava consistentemente soprattutto per le regioni del Mezzogiorno, dove si registra una stagnazione di natura strutturale. La crisi economica, naturalmente, non fa che peggiorare la situazione già di per sé preoccupante. Basti pensare che, rispetto all’obiettivo del raggiungimento del 60% di occupazione femminile tra le donne comprese tra i 15 e i 64 anni, previsto dalla Strategia di Lisbona per i paesi dell’Unione Europea, l’Italia è ancora tra i livelli più bassi d’Europa.

Partendo da questi assunti e con l’obiettivo di studiare le problematiche ad essi relative, l’Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori (ISFOL) su proposta del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali, ha dato vita a un progetto oggi frutto di {{[un libro->http://sbnlo2.cilea.it/bw5ne2/opac.aspx?WEB=ISFL&IDS=17715]}}: “{Perchè non lavori? I risultati di una indagine ISFOL sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro}”.

Dallo studio emerge che il comportamento della donna rispetto al mercato del lavoro è influenzato sia da fattori di carattere esogeno, ma anche e soprattutto endogeno, legati a modelli sociali e culturali dominanti nel nostro Paese, seppur non vadano trascurate tutte le varianti che agiscono a livello individuale.

I ricercatori dell’ISFOL, come emerge dalla lettura del volume da pochi mesi nel catalogo dei libri del Fondo sociale europeo, hanno lavorato contemporaneamente su più livelli disciplinari e utilizzando diversi punti di vista, facendo sì che emergessero nuove chiavi di lettura rispetto a quanto già studiato e scritto sul tema. Gli aspetti attraverso cui il fenomeno è stato analizzato sono stati di tipo economico, antropologico, sociologico e psicologico.

Il lavoro, portato avanti {{dal 2007 al 2009}}, ha visto un primo momento dedicato alla rilevazione campionaria su 6000 donne italiane di età compresa tra i 25 e i 45 anni lavoratrici e inattive, tramite un questionario attento ai tanti aspetti della vita delle intervistate. Grazie alla ricca mole di informazioni così raccolte si è poi passati al lavoro di studio dell’inattività femminile vera e propria.

Il volume è costruito grazie a più contributi saggistici tra loro autonomi, ma al contempo complementari, frutto di elaborazioni teoriche e metodologie di analisi spesso molto diverse tra loro.

Il libro, oltre a offrire una panoramica esaustiva e complessa del mercato del lavoro al femminile, non esclusivamente dal punto di vista economico, consente di individuare {{alcune delle cause del fenomeno}}. Tra esse alcune sono risultate già note, come la questione della conciliazione, la scarsa flessibilità lavorativa e il basso livello di servizi pubblici alle famiglie. Tuttavia sono emerse {{due componenti che i ricercatori hanno evidenziato come più pregnanti}}: quella {{culturale}}, che non fa che replicare nel tempo i paradigmi sul ruolo della donna nella famiglia, e quella del “{{copione territoriale}}”, che sostanzialmente non fa che spingere le scelte individuali delle donne ad adeguarsi al modello sociale di riferimento.

Ma il volume offre anche e soprattutto {{alcuni strumenti per pensare nuove forme di programmazione integrata }} di politiche che potrebbero di gran lunga migliorare la situazione attuale, dalla elaborazione di operazioni di sostegno all’occupazione all’implementazione di servizi sul territorio, dalla definizione di provvedimenti per le famiglie alla messa a punto di strumenti di sensibilizzazione e di comunicazione.

{Perché non lavori? : I risultati di una indagine Isfol sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro} [a cura di {Roberta Pistagni}], ISFOL, Roma 2010, 349 p.

{immagine}: vignetta di Pat Carra da jobtalk.blog.ilsole24ore.com