9396_legno_uccelli_Bisio-1-300x300 L’iniziativa è prevista per martedì 14 marzo dalle ore 15 alle ore 17,30  al Bem Viver  in via Monti 5 . Nel corso di questa ricerca ha incontrato i libri dell’archeologa Marija Gimbutas con le immagini dei reperti trovati da lei nel corso dei suoi scavi nell’Europa dell’est. Si è quindi dedicata agli elementi simbolici di epoche preistoriche inerenti il femminile, utilizzando materiali significativi e naturali, quali argilla, sabbia, iuta, ferro, tela, e anche materiali attuali quali plexiglas e vernici, e infine la semplice tela di cotone.

I simboli, risalenti a periodi precedenti l’epoca neolitica, sono ripresi dal libro “Il linguaggio della Dea” di Marija Gimbutas, edito in Italia nel 1997, in cui ha illustrato una parte dei reperti archeologici ritrovati nelle sue campagne di scavo nel sud est dell’Europa.

Si tratta di immagini molto belle e tecnicamente avanzate, che Gimbutas considera facenti parte di una civiltà priva di centri di potere dominanti, che non conosceva l’uso delle armi, non aveva fortificazioni, i cui insediamenti, anche vasti e articolati architettonicamente, erano posti in pianura e lungo i corsi d’acqua. Le statuette di corpi femminili (numerosissime e di piccole dimensioni) e tutto un apparato figurativo che Gimbutas ha riordinato e interpretato, riportano la civiltà dell’Antica Europa a princìpi esistenziali di matrifocalità, ciclicità, forte e diretto legame con piante ed animali nell’ambito di una comunità sostanzialmente pacifica ed egualitaria.

Le simbologie femminili preistoriche – di cui abbiamo quasi del tutto perso il senso originario – sono comunque in grado di rendere alle donne un passato e delle radici mentali ed emotive del tutto ignorate nella società patriarcale in cui viviamo. Non solo: spesso emergono negli elementi architettonici, artistici o letterari ad insaputa degli stessi autori …

L’iniziativa è aperta a tutte le donne interessate; la partecipazione è gratuita

bisioPaola Bisio è nata ad Alessandria dove ha frequentato il liceo classico. Trasferita a Torino si è laureata in architettura presso il Politecnico. Attualmente vive e lavora a Torino.

Dipinge dagli anni novanta con opere informali ispirate a elementi letterari come La tempesta (Shakespeare), Il drago (Evgenij Schwarz), L’uomo Atlantico, L’amante della Cina del nord (Marguerite Duras), La storia infinita (Michael Ende), Donne che corrono con i lupi (Clarissa Pinkola Estés). Con la pittura, non figurativa, cerca di esprimere il senso delle parole scritte, dedicandosi a temi e brani scritti da donne e ricercando un senso del vivere più profondo di quello attuale.