I gruppi ‘Donne e politica’ e ‘Soggettività lesbica’
(Associazione per una Libera Università delle donne di Milano)
convocano un’ assemblea cittadina
presso la sede dell’Unione Femminile Nazionale
corso di Porta Nuova 32, Milano
il giorno 16 novembre 2009, ore 20.30{{Temi proposti alla discussione:}}

-Contro la violenza sulle donne che viene esercitata massicciamente
soprattutto in famiglia, che è in costante aumento di gravità malgrado
le denunce e lo sdegno non di rado ipocriti .

-Contro l’informazione che seguita a presentare i quotidiani omicidi di
donne in famiglia come semplici episodi di cronaca nera e non per ciò
che sono: manifestazioni di rapporti sociali svantaggiati per il genere
femminile.

-Contro l’utilizzo della violenza sulle donne ai fini di politiche
securitarie e razziste, contro la logica dei due pesi e delle due
misure, se la violenza è esercitata da italiani o da immigrati.

-Contro la lesbofobia, l’omofobia, la transfobia nello stesso tempo
costanti delle società patriarcali ed espressione dell’attuale deriva
autoritaria.

-Contro le istituzioni che tagliano o non stanziano fondi per il sostegno
alle donne vittime di violenze e per azioni educative che dovrebbero
rivolgersi a tutti i corpi sociali direttamente o indirettamente coinvolti.

-Contro il maschilismo di Stato, che trova nel Presidente del Consiglio
un esponente sfrontato e patetico, ma anche il simbolo di un diffuso
atteggiamento degli uomini verso le donne.

-Contro la precarietà del lavoro femminile, la disoccupazione e
l’inoccupazione delle donne; contro l’aggravarsi, a causa della crisi,
delle loro condizioni di lavoro e di esistenza.

-Contro il sistema patriarcale e capitalistico che continua ad addossare
alle donne la responsabilità del vivere, come se il lavoro di cura e
domestico fossero una naturale funzione femminile.

-Contro il monopolio maschile delle scelte che contano e l’occupazione
maschile dello spazio pubblico, a cui tra l’altro è legato lo scambio
tra sesso, denaro e potere.

-Contro la deriva autoritaria, il neosquadrismo fascista, la chiusura
degli spazi autorganizzati che privano le donne e gli uomini della
possibilità di reagire allo stato di cose presente.

-Contro la pervicace volontà delle burocrazie ecclesiastiche di decidere
dei corpi delle donne, delle scelte sessuali, della nascita e della
morte degli esseri umani

-Contro la retorica del “silenzio delle donne” che nasconde o mistifica
la realtà dell’indifferenza alle parole e alle pratiche del femminismo.

-Per un movimento capace di elaborare in forma collettiva azioni
pubbliche di denuncia e di contrasto ad ogni violenza palese o
sotterranea contro le donne e le persone lgbt.

-Per dare avvio ad una campagna politica, culturale e formativa (fin
dalla prima infanzia) che contribuisca al cambiamento nelle relazioni
fra donne e uomini.

-Per la costruzione di un Osservatorio femminista contro le violenze
sessiste per l’effettività dei diritti umani femminili.

Milano, 9-11-09