Nonostante l’ordinanza che vieta di dare cibo ai senza tetto i volontari vanno avanti e continuano a distribuire latte e biscotti a chi dorme in strada. “Dobbiamo riscattare questa città ferita. Il sindaco ritiri il provvedimento”

L’ordinanza del sindaco non ha fermato i volontari di Como. Anche stamattina, infatti, la colazione ai senza dimora della città è stata assicurata. Non davanti alla chiesa di San Francesco, ma in una chiesa poco distante. Come raccontato ieri da Redattore sociale, infatti, un’ordinanza comunale per la “tutela della vivibilità e del decoro del centro urbano” proibisce di portare cibo ai senza tetto sotto i portici di largo Lorenzo Spallino. Qui un gruppo di cittadini, ribattezzato il “Gruppo della colazione” da tempo porta latte e biscotti a chi dorme in strada, al freddo.

“Quello che sta accadendo a Como è disumano e vergognoso. Protesteremo e chiederemo che l’ordinanza venga revocata – sottolinea Annamaria Francescato di Como senza frontiere -. Anche oggi, comunque, nessuno è rimasto senza colazione. I pasti sono stati serviti poco distante dalla Chiesa di San Francesco e nei luoghi dove senza dimora, ma anche migranti in transito si ritrovano abitualmente. L’ordinanza non ferma la solidarietà delle persone, così come non fa scomparire i mendicanti che a Como continuano a esserci”.

Proprio per protestare contro il provvedimenti del sindaco Mario Landriscina, Como senza frontiere ha organizzato un’iniziativa di protesta per il prossimo 23 dicembre, il “Bivacco solidale”. “È necessario riscattare la rispettabilità e la reputazione della città di Como ferita dall’ordinanza del sindaco che colpisce i poveri della città impedendo loro non solo di essere nel centro ma addirittura di essere sfamati dai volontari e dalle volontarie che di loro si occupano viste le mancanze e l’incapacità delle istituzioni – sottolineano gli organizzatori -. Che vergogna essere additati nuovamente nella stampa nazionale e internazionale a città dei Balocchi ma senza carità e solidarietà a causa di un provvedimento violento perché attacca i più deboli, ingiusto perché pensa solo alla città delle vetrine e non a quella delle persone, inutile perché commina sanzioni economiche inesigibili da persone disperatamente povere, devastante perché mina alla radice la storia e la rispettabilità civile di una città da secoli accogliente. A una città capace di apertura e di solidarietà si vuole sostituire definitivamente quella fondata sulla discriminazione per censo”.

I volontari chiedono al Consiglio comunale della città, alle forze politiche, a quelle sindacali, al Terzo settore e a tutti i cittadini e le cittadine di condannare l’ordinanza contro i poveri e di ristabilire la giustizia e la legalità in città e di partecipare alle iniziative che la contrastano. “Chiediamo al sindaco di Como Mario Landriscina di ritirare l’ordinanza contro i poveri e di ripristinare la legalità turbata da qual provvedimento ingiusto e disumano. Di restituire il corpo dei Vigili urbani, impropriamente costretto dall’ordinanza a svolgere rastrellamenti dei poveri in città, ai suoi compiti di custodi del territorio e di presenza autorevole perché interprete delle norme, delle leggi e della giustizia – continua la nota -.Per manifestare la reale sensibilità umana della città di Como, la sue cultura millenaria e civile, invitiamo tutte e tutti a partecipare sabato 23 dicembre alle 10 avanti all’ex chiesa San Francesco in largo Lorenzo Spallino 1 a Como al Bivacco solidale, nello stesso luogo dove domenica 17 dicembre, tradendo lo spirito stesso del Natale, è stato impedito dai Vigili urbani, con un atto inqualificabile, ai volontari e alle volontarie di dare cibo a chi ha fame”. (ec) Agenzia Redattore sociale