Siamo donne con percorsi, formazione ed appartenenze diverse.

Ci accomuna la consapevolezza che i diritti o sono di tutte  o non sono. E che quindi  per le donne è ancora lunga la strada per raggiungere una piena emancipazione che renda effettive  autonomia economica  ed autodeterminazione.

Così come siamo convinte che la violenza maschile sulle donne ( di cui il femminicidio  è una delle più drammatiche manifestazioni) ha radici profonde che hanno a che vedere con la cultura misogina che ancora domina ed imperversa. Una cultura che si alimenta di stereotipi e pregiudizi secondo i quali la donna resta pur sempre, e nonostante tutto, il “secondo sesso”.

E’ ancora lunga la strada per  superare schemi e simboli che impediscono alle donne di essere davvero libere.

Ma essere consapevoli di ciò non produce, da parte nostra, né vittimismo né rassegnazione ma il desiderio e la necessità di un impegno ancor più determinato nella lotta per migliorare le nostre vite e l’insieme delle relazioni sociali.

Ci conforta sapere che le donne hanno una grandissima forza e sanno dar vita ad esperienze straordinarie.

E ci conforta osservare che in molte parti  del mondo si sta riaffermando un nuovo movimento di donne che vuole rioccupare lo spazio della politica per partecipare ed esprimersi su ogni aspetto della vita di tutte e di tutti. Un movimento che vuole unire  la lotta contro la violenza a quella contro la precarizzazione del lavoro ed insieme contrastare l’omofobia, il razzismo e la xenofobia.

Un movimento che prende ispirazione dalla coalizione argentina “Ni Una Menos” (“Nonunadimeno”) che ha messo in luce come la violenza sulle donne abbia molte facce perché investe ogni aspetto delle nostre vite (la famiglia, il lavoro, l’orientamento sessuale, le libere scelte sul nostro corpo, il diritto alla cittadinanza, …)

Perchè lottare per i nostri diritti per noi significa lottare per i diritti di tutte e di tutti.   

Lo scorso 8 marzo, in rete con “Nonunadimeno”, abbiamo dato vita anche a Como (come in moltissime altre città italiane e del mondo)  alla “passeggiata per i diritti e contro la violenza maschile sulle donne” che ha attraversato vie, piazze e luoghi simbolici  della città per riaffermare il nostro desiderio di essere libere , consapevoli, determinate.

Dopo di allora abbiamo continuato a ritrovarci per rafforzare le nostre relazioni ed immaginare nuove iniziative comuni, a partire da quelle per il prossimo 25 novembre, giornata internazionale contro le violenze sulle donne.

 

Eva Allevi, Beatrice Aliverti, Rosalba Benzoni, Fausta Bicchierai, Gabriella Bonanomi, Chiara Braga,     Licia Butti, Andrèe Cesareo, Gina Ciccotti, Marcella Cirincione Cristina Comotti, Gilda D’Angelo,

Micol Dell’Oro, Silvia Dogliani, Antonietta Frisoli, Anna Gallina, Celeste Grossi, Edis Guzman,

Mariateresa Lietti, Stefania Longhi, Patrizia Losito, Adriana Mascoli, Anna Menci, Elena Merazzi,

Giovanna Montanelli, Federica Peraboni, Nicoletta Pirotta, Marisa Reghenzani, Elena Rosini, Simona Sabia, Ida Sala, Tonina Santi,  Manuela Serrentino, Luisa Seveso, Idapaola Sozzani, Germana Redaelli, Licia Vigano, Grazia Villa, Rossana Vittani.