Il termine “pari opportunità”, da più parti, oggetto di discussione è stato da sempre reso sinonimo, seppure erroneamente,di parità ed omologazione all’altro sesso. Subentra oggi la forte necessità di ragionare sull’accezione del concetto di differenza, sulle diversità, tentando di costruire e ricostruire percorsi atti a realizzare pratiche vere ed esperienze di confronto tra sessi.Nella società in cui il riprodursi di differenze, disuguaglianze determina inevitabili conflitti, emerge sempre più forte la necessità di definire la questione delle “diversità” come bisogno effettivo di “opportunità equivalenti”.
_ Queste ultime all’interno delle società della diversità, multi-culturale o plurale, in contesti sociali fortemente differenziati e segmentati rappresentano pratiche importantissime per il realizzarsi delle pari opportunità in termini di rispetto per le diversità tutte, da quelle di sesso, a quelle di etnie, età, scelte etc.
_ Si auspica, pertanto, lo sviluppo di un apprendimento definito “life-long learning”, una società in grado di crescere culturalmente per tutto l’arco della vita.

La domanda che ci si pone a questo punto è:”Come si può realizzare l’apprendere ed il comunicare nel rispetto delle diversità, delle differenze di genere e di generazioni?”
_ A questo proposito è facile pensare ad un sistema di istituzioni intelligenti, che facciano proprie delle forti strategie di cambiamento per combattere i pregiudizi e gli stereotipi, che circondano la nostra società.
_ Quindi sviluppare il concetto delle pari opportunità sarà inteso come contributo al cambiamento dei comportamenti e delle mentalità.
_ Occorre rinforzare e garantire una relazione dialettica tra i concetti di differenza tra generazioni e sessi per garantire a tutti le “opportunità equivalenti”.