Contrastare i differenziali salariali tra uomini e donne nel nostro paese. È l’obiettivo del progetto Bollino Rosa S.O.N.O: Stesse Opportunità Nuove Opportunità. Un sistema di certificazione di qualità di genere, messo in atto dal Ministero del Lavoro, rivolto a tutte le imprese, pubbliche e private che intendono incentivare politiche aziendali di parità e non discriminazione. Lo scorso 12 Ottobre si è tenuta a Roma una conferenza nazionale per lanciare il progetto, a cui hanno già aderito [36 imprese italiane->http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/76B016BE-984A-43AA-8D47-5D80B9AEF921/0/Elenco_aziendeBollinorosa.pdf]. Il Bollino Rosa si colloca all’interno del {{Piano Nazionale di Azione per il 2007, Anno Europeo per le Pari Opportunità per tutti/e}}.

In Italia, come anche nel resto del mondo – ovviamente con percentuali differenti – le donne guadagnano molto meno dei loro colleghi uomini, pur svolgendo attività di medesimo valore. Il differenziale retributivo tra uomini e donne è una costante di tutti i paesi della Comunità Europea e {{in Italia la stima del pay gap}} (non standardizzato sul numero di ore lavorate) {{è del 23,3%.}} Da qui la proposta del Bollino Rosa del Ministero del Lavoro, portata avanti dalla Sottosegretaria Rosi Rinaldi, di sostenere delle “nuove pratiche”aziendali e riadeguare la normativa in tema di occupazione femminile.

L’acronimo {{“S.O.N.O.” (Stesse Opportunità Nuove Opportunità)}} esplica chiaramente i contenuti di questo progetto, basati su una nuova percezione del valore della donna lavoratrice. Oltre al {{contrasto del gap salariale}}, tra gli obiettivi del Bollino rientrano le politiche di {{conciliazione vita-lavoro}}, il passaggio da forme contrattuali di lavoro precario alla {{continuità lavorativa}} e la lotta alle discriminazioni sessuali in senso lato. In particolare è esplicito il riferimento alle donne lesbiche, che subiscono una doppia discriminazione nel mondo lavorativo, dovuta a pregiudizi e stereotipi culturali.

I benefici non sono solamente per le donne lavoratrici, ma riguardano anche la produttività e la competitività aziendale. Solo un’impresa in grado di capire l’importanza della qualità della vita lavorativa del personale impiegato può definirsi un’impresa capace d’innovazione.

A breve le imprese candidate inizieranno un percorso di sperimentazione, con l’ausilio di un gruppo di esperti/e, nominato dal Ministero, per dare luogo a {{un sistema di sostenibilità e certificazione}}, da mettere a confronto con esperienze analoghe a livello europeo.