Il Movimento per la vita è intervenuto alla Corte Costituzionale per opporsi ai sospetti di incostituzionalità del divieto di fecondazione “eterologa”, realizzata con “gamete” (ovulo o seme) di donatore o donatrice esterna alla coppia. Il Movimento, difeso dagli avvocati Carlo Casini e Ciro Intino, ha depositato l’atto
di intervento nel giudizio promosso dal Tribunale di Catania che aveva accolto
tutti i sospetti di illegittimità costituzionale della legge 40 del 2004 sollevati
dal ricorso di una coppia di coniugi trentenni difesa dagli avvocati, prof. Marilisa
D’Amico, Ileana Alesso, Massimo Clara, Maria Paola Costantini e Sebastiano
Papandrea.

L’ordinanza del Tribunale di Catania, ha preceduto di tre mesi analoga ordinanza
pronunciata dal Tribunale di Milano, in processi dove a sostegno delle ragioni delle
coppie sono intervenute le Associazioni di pazienti, Hera di Catania e
SosInfertilità di Milano.

L’udienza alla Corte Costituzionale è fissata per il 20 settembre prossimo.

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