A Roma più di centomila donne hanno sfilato contro la violenza maschile sulle donne. ‘La violenza degli uomini contro le donne comincia in famiglia e non ha confini’ recitava lo striscione di apertura. Una manifestazione pacifica e colorata ha attraversato le strade della città, da Piazza Esedra a Piazza Navona, con musica, danze e tanti slogan.Un corteo di donne per le donne così non si vedeva da trent’anni e molte partecipanti non l’avevano mai visto. È anche per questa ragione che l’hanno voluto, sostenuto, rivendicato e costruito. In poco più di un mese collettivi femministi, realtà associative femminili, femministe e lesbiche, e tante singole hanno organizzato una manifestazione e animato un nuovo movimento delle donne.

Le donne hanno ripreso la parola, hanno portato in piazza le loro pratiche politiche, e nel riaffermare la loro autonomia politica hanno sostenuto, con forza e determinazione, l’essere antifasciste, antirazziste e antisessiste, nei contenuti e nella lotta.

Tanti gli slogan contro il pacchetto sicurezza, contro le politiche securitarie e repressive che strumentalizzano la violenza sulle donne. “La libertà femminile è l’unico possibile fondamento dell’eliminazione definitiva di ogni forma di violenza contro le donne. Ribadiamo qui e ora la nostra incompatibilità con chiunque porti avanti scelte e pratiche politiche opposte ai nostri percorsi e all’affermazione dell’autodeterminazione e della libertà delle donne in ogni ambito”, ha dichiarato il comitato promotore con un comunicato stampa.

{Se la violenza è sotto al tetto, che ce famo cor pachetto?
_ Se la violenza è dentro casa mia, che ci faccio con più polizia?
_ Walter Veltroni non ci tutelare, donne da sole ce la possiamo fare!
_ La famiglia la vogliamo no, perché è il simbolo della violenza, la famiglia la vogliamo no! E il parapiglia lo vogliamo sì, sovvertiamo il patriarcato, il parapiglia lo vogliamo sì!
_ Papa, papà, padrini, padroni, decidiamo noi senza condizioni!
_ Compagno di sinistra sei il primo della lista!}

La violenza maschile sulle donne si consuma in famiglia, tra le mura domestiche ha affermato ognuna di loro scendendo in piazza come protagonista. D’ora in poi nessuno e nessuna potrà più rimuovere o negare la realtà. Dopo questa straordinaria partecipazione nessuno e nessuna potrà prescindere dalle richieste avanzate dalle donne.

Ci si augura che tutti e tutte le parlamentari e il governo, i partiti politici e i sindacati che hanno aderito all’appello non disconoscano i contenuti, le pratiche e le finalità della manifestazione.

Le polemiche sulle contestazioni che hanno allontanato Stefania Prestigiacomo e Mara Carfagna dal corteo e le ministre Barbara Pollastrini, Livia Turco e Giovanna Meandri dal gazebo de La 7 a Piazza Navona, hanno tempestivamente sommerso le agenzie e saturato tutti gli spazi televisivi. Polemiche che, in ogni caso, non riusciranno ad oscurare il significato politico di questa indimenticabile giornata. Roma, 24 novembre 2007.