In Brasile quali sono state o potranno essere le reazioni agli interventi di Benedetto XVI durante la sua visita in quel paese? Dalle agenzie di stampa e dai giornali italiani sappiamo che “il mondo politico brasiliano è in rivolta contro le parole sull’aborto” (Ansa, 10 maggio).Il ministro della sanità José Gomes Temporao, che non è andato ad un previsto incontro con il Papa, e José Genoino, militante del partito “Dos trabalhadores” del presidente Lula ed autore del progetto di legge sull’aborto attualmente in discussione al parlamento brasiliano, ricordando che la chiesa e lo stato in Brasile sono separati da secoli hanno rimandato al mittente le dichiarazioni sull’autoesclusione dalla comunità cattolica di deputati, senatori e politici che appoggino proposte di legge sull’aborto.
_ In particolare il ministro della Sanità ha sottolineato che {{il fatto che l’aborto sia considerato un crimine colpisce principalmente le donne povere}}, in quanto le altre hanno accesso a cliniche clandestine; lo stesso ministro, alle posizioni antiaborto dei parlamentari cattolici, contrappone il fatto che alla fin fine sono gli uomini a manifestare contro questa proposta. Loro “non restano incinta”.

{{La necessità di una legge che tuteli chi non ha aiuti}} è quanto sostiene {{Nilcéa Freire}}, ministra della Segreteria Special per le Donne, che pur dicendosi religiosa e di avere rispetto per l’autorità del Papa, ribadisce che ognuno in questo paese ha le sue convinzioni, e il diritto di prendere le sue decisioni.
_ {{La Red latinoamericana de Catolicas per lo derecho a decidir}}, che raccoglie le posizioni delle donne cattoliche a favore del diritto alla libera scelta nei paesi latino americani (negli Stati uniti “Catholics for a free choice”) non ha ancora espresso una valutazione della visita del papa, ma forse non ne ha bisogno visto il [documento diffuso dalle Católicas pelo Direito de Decidir->http://www.catolicasporelderechoadecidir.org/noticia.php?idn=94] (il nodo brasiliano della rete) il 10 maggio, in attesa dell’arrivo del Papa in Brasile per partecipare alla V conferenza generale dell’episcopato latinoamericano e del Caribe.

In questo documento, si esprimevano {{preoccupazioni come cattoliche}} non solo impegnate nel campo dei diritti delle donne ma anche attente a quelle voci teologiche (teologia della liberazione e teologia femminista) che esprimono un nuovo sentire ecclesiale nella realtà brasiliana e che non sono state accolte dalla chiesa ufficiale con rispetto e come espressione di un vivere la fede di donne e uomini dell’oggi.
_ {{Le preoccupazioni si centrano attorno al modello di chiesa assunto da Benedetto XVI}}: un pensiero e una pratica anteriori al concilio Vaticano II, “una forte ideologia conservatrice, centrata su una affermazione rigida di dottrine e norme…un {{pensiero gerarchico, androcentrico e omofobico}}”; “un modello di chiesa che risponde alle sfide del tempo con l’affermazione dell’ortodossia o il ricorso all’autorità e alla tradizione, proclamando la sua verità come unica possibile per risolvere i problemi del mondo attuale”

Provoca indignazione e tristezza una {{Chiesa che continua “a mostrare la sua faccia misogina}}, cercando ostinatamente di far valere nella società la sua visione sulle donne” o ha difficoltà ad intervenire sulle denuncie di abusi sessuali su ragazzi e donne da parte di membri. Con preoccupazione si guarda a questo {{pontificato che mette fra le sue priorità la difesa di un unico modello di famiglia}} e di una morale sessuale rigida, la sua opposizione a quei diritti che esprimono una maggior libertà ed autonomia delle persone (aborto, divorzio, eutanasia).

Alla fine del documento si esprimevano anche {{desideri e speranze}} per una chiesa “piccola fra i piccoli”, “in dialogo con le donne e con tutti/tutte quelle che vivono una diversità sessuale”, in relazione con le altre religioni, aperta alle sfide dell’oggi, che ammetta l’ordinazione sacerdotale delle donne o dei “padri sposati”, che attualizzi la sua morale sessuale, che si comprometta nella giustizia sociale. “Chiediamo, infine, che la Chiesa tenga conto che, in America Latina, stiamo costruendo un processo democratico e laico nel quale è fondamentale e deve essere garantito il rispetto della diversità e della pluralità”.

{{Le speranze sono andate deluse, le preoccupazioni si sono avverate: che altro devono dire?}}