dal Blog di Lele Jandon

Il figlio di una coppia di donne omosessuali nato all’estero con fecondazione eterologa deve essere iscritto all’anagrafe italiana con i cognomi di entrambe le madri. Lo ha stabilito oggi la Cassazione. Un altro colpo per la Legge 40 la cui riforma è attualmente incardinata in XII Commissione in Senato, che potrebbe anche eliminare il divieto di donazione alla ricerca di embrioni che mai saranno utilizzati per una gravidanza e garantire l’accesso alla PMA a tutte le persone che per avere un figlio hanno bisogno dell’aiuto della medicina della riproduzione.

“Una sentenza, quella della Corte di Cassazione resa nota oggi, che per ironia della sorte casca a 12 anni esatti dal referendum sulla legge 40 – dichiarano Filomena Gallo e Leonardo Monaco, segretari rispettivamente dell’Associazione Luca Coscioni e dell’Associazione Radicale Certi Diritti.- : una nuova doccia di realtà per un Parlamento che farebbe bene a superare di fretta gli ultimi divieti della legge 40, come il divieto di eterologa per le donne single e lesbiche, prima che ci pensi la Corte Costituzionale a finire di demolire una delle più brutte leggi della storia repubblicana