Alla vigilia delle sedute parlamentari per l’elezione del Presidente della Repubblica, le più di 50 associazioni di donne firmatarie dell’Accordo di azione comune per una democrazia paritaria hanno inviato ai Capigruppo di Camera e Senato e ai Grandi elettori rappresentatii delle Regioni un appello alla scelta di una donna al Quirinale (di seguito la lettera inviata ai Capigruppo). Alla vigilia delle sedute parlamentari per l’elezione del Presidente della Repubblica, le più di 50 associazioni di donne firmatarie dell’Accordo di azione comune per una democrazia paritaria hanno inviato ai Capigruppo di Camera e Senato e ai Grandi elettori rappresentatii delle Regioni un appello alla scelta di una donna al Quirinale (di seguito la lettera inviata ai Capigruppo. La lettera ai Grandi Elettori – inviata il 16 marzo – ne riprende i punti sostanziali.

{{Illustre presidente, }}

A partire dal prossimo 18 aprile il Parlamento italiano, convocato in seduta comune, si appresta ad eleggere il dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana, cui il dettato costituzionale affida l’alto compito di rappresentare l’unità nazionale.

In un’Italia piegata da una recessione economica senza precedenti nella storia europea del secondo dopoguerra, cui non a caso è seguita una sconcertante crisi politica, {{la scelta che sarà operata assume un inedito valore storico}}, destinato a sortire un impatto vigoroso sia a livello nazionale che europeo ed internazionale. Il messaggio che ne deriverà equivarrà, nella percezione di tutti, ad una dichiarazione d’identità, di quello che l’Italia del XXI secolo dichiara di volere essere per i propri cittadini, per l’Europa e per il mondo.

Per tali ragioni è nostra intenzione richiamare il Gruppo parlamentare, che Ella autorevolmente presiede, ad una presa di consapevolezza sulla richiesta che dalla società civile, soprattutto da quella costituita dalle associazioni e dai movimenti delle donne italiane, giunge per un rigoroso esercizio, in questo delicato frangente, dei {{valori di responsabilità e solidarietà}}, a tutela del bene comune e dell’unità nazionale.

Un tale esercizio non può che contemplare l’elezione di una cittadina italiana alla prima carica dello Stato.

E’ {{un atto dovuto alla memoria delle tante donne }} del Risorgimento italiano e della Resistenza contro il nazifascismo; delle ventuno deputate che hanno autorevolmente contribuito ai lavori dell’Assemblea Costituente di tutte coloro che hanno anteposto l’impegno per i diritti negati al proprio tornaconto personale. Se lo aspettano le donne che anche in questa fase sono vittime di pratiche offensive della dignità, che si spingono fino alla privazione del bene della vita, e coloro che ogni giorno subiscono forme di marginalizzazione in ambito economico, lavorativo, civile e politico.

{{La scelta di una donna al Quirinale}} significa sopratutto riconoscere il potenziale di riscatto e di progresso verso il bene comune e la pace di cui le donne, su cui si scarica il costo maggiore della crisi, sono portatrici e che proprio nei momenti di grave difficoltà diventa irrinunciabile. Sopra ogni cosa occorre esprimere, oggi più che mai, un forte richiamo ad un impegno deciso da parte di tutti per l’avveramento della democrazia, che o è paritaria o non è.

Le oltre cinquanta prestigiose associazioni femminili di livello nazionale, che aderiscono all’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria, operano con determinazione su questo terreno e, in questo momento, hanno valutato opportuno lanciare {{un appello }} esplicito in tal senso ai protagonisti della vita politica, cui spetta la gestione di un passaggio delicatissimo per le istituzioni e la tenuta stessa del Paese.

Siamo fiduciose che tale appello non resterà inascoltato e che Ella saprà cogliere questa opportunità per testimoniare al meglio ai cittadini elettori e alle cittadine elettrici il proprio impegno pieno a sostegno dei valori di democrazia e di cittadinanza.

{Roma 14 aprile 2013}

{{Le Firmatarie}}

Noi rete di donne, Affi – Associazione federata femminista internazionale, Se non ora quando, Agi (Ass. giuriste italiane – sez. romana), Aidos, Ande, Aspettare stanca, Ass. Alma Cappiello, Ass. Bloomsbury, Ass. Donne Banca d’Italia, Centro italiano femminile, Consigliera nazionale parità, Consulta donne di Colleferro, Coordinamento italiano lobby europea delle donne, Coordinamento nazionale donne Anpi, Commissione diritti e pari opportunità Ass.Stampa romana, Corrente rosa, Crasform onlus, Dols, Donne che si sono stese sui libri e non sui letti dei potenti, Donne e informazione, Donne e etica, Donne in quota, donne in rete per la rivoluzione civile, Donne per Milano, Donne ultraviolette, Fidapa, Fondaz. Adkins Chiti
– Donne in musica, fondaz. Nilde Iotti, Gio (Osservatorio studi di genere, parità e pari opportunità, Giulia (Giornaliste unite libere autonome), Il corpo delle donne – blog di Lorella Zanardo, Il paese delle donne, ingenere, La metà di tutto, Le nostre figlie non sono in vendita, Libera donna – Roma, Libere tutte – Firenze, Lucy e le altre, Moude (Movimento lavoratrici dello spettacolo), movimento italiano donne per la democrazia paritaria, Noid Telecom, Noi donne, Noidonne 2005 – Sassari, Parimerito, Pari o dispare, Professional women’s association, Rete Armida, Rete per la parità, Solidea, Tavola delle donne sulla violenza e sulla sicurezza nella città di Bologna, Tutteperitalia, Udi, Usciamo dal silenzio, women in the city