Il 10 dicembre il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale per i minorenni di
Taranto ha accolto la richiesta di “messa alla prova” avanzata dai legali
dei due ragazzi che avevano violentata Carmela di 13 anni, dopo averla
narcotizzata. Qualche settimana dopo la violenza, nell’aprile 2007, [Carmela
si suicidò->2599] non sopportando quella violenza ma anche la doppia violenza che
dopo le avevano riservato le Istituzioni.
_ Ora la situazione si ripete. La “messa in prova” si tradurrà in un periodo
di 15 mesi in cui i due ragazzi violentatori, responsabili morali della
morte di una ragazzina, saranno solo impegnati “in un {{programma di
rieducazione e assistenza agli anziani}}”, continuando tranquillamente a fare
la loro vita e il loro normale lavoro.
_ Se entro questo tempo rispetteranno
gli impegni, i{{l processo a loro carico sarà cancellato}}!

Ma non basta. Nell’aula del Tribunale si è dovuto sentire anche altro: {{un
avvocato dei ragazzi stupratori ha chiamato Carmela “prostituta”}}, e il clima
generale, anche da parte del giudice, era tale per cui sembrava {{più un processo a Carmela che ai violentatori}}, trattati come ragazzi un pò
scapestrati, da trattare con un buffetto in facckia e il perdono…
Un processo fatto in fretta e furia, non aspettando neanche che i genitori
di Carmela arrivassero da Napoli.

Il padre di Carmela, ha dichiarato che andrà avanti e che si opporrà a
questa vergognosa e complice.
_ Noi appoggeremo la battaglia dei genitori, e porteremo avanti anche una
nostra denuncia e iniziativa.

Ma vogliamo {{denunciare anche il silenzio nella città}}, nessuno si è
presentato al processo.