Pubblichiamo l’appello promosso da “Micromega” di cui sono prime firmatarie: Simona Argentieri, Natalia Aspesi, Adriana Cavarero, Isabella Ferrari, Sabina Guzzanti, Margherita Hack, Fiorella Mannoia, Dacia Maraini, Alda Merini, Valeria Parrella, Lidia Ravera, Elisabetta Visalberghi. Per sottoscrivere la lettera-appello: www.firmiamo.it/liberadonna

{{Caro Veltroni, caro Bertinotti, cari dirigenti del centro-sinistra tutti, ora basta!}}

L’offensiva clericale contro le donne – spesso vera e propria crociata bigotta – ha raggiunto livelli intollerabili. Ma egualmente intollerabile appare{{ la mancanza di reazione dello schieramento politico di centro-sinistra}}, che troppo spesso è addirittura condiscendenza.

Con l’oscena proposta di moratoria dell’aborto, che tratta le donne da assassine e boia, e la recente ingiunzione a rianimare i feti ultraprematuri anche contro la volontà della madre (malgrado la quasi certezza di menomazioni gravissime), {{i corpi delle donne sono tornati ad essere “cose”,}} terreno di scontro per il fanatismo religioso, oggetti sui quali esercitare potere.

{{Lo scorso 24 novembre}} centomila donne – completamente autorganizzate – hanno riempito le strade di Roma per denunciare la violenza sulle donne di una cultura patriarcale dura a morire.

Queste {{aggressioni clericali e bigotte sono le ultime e più subdole forme della stessa violenza,}} mascherate dietro l’arroganza ipocrita di “difendere la vita”. Perciò non basta più, cari dirigenti del centro-sinistra, limitarsi a dire che la legge 194 non si tocca: essa è già nei fatti messa in discussione. Pretendiamo da voi una presa di posizione chiara e inequivocabile, che condanni senza mezzi termini tutti i tentativi – da qualunque pulpito provengano – di mettere a rischio l’autodeterminazione delle donne, faticosamente conquistata: il nostro diritto a dire la prima e l’ultima parola sul nostro corpo e sulle nostre gravidanze.

{{Esigiamo perciò che i vostri programmi (per essere anche nostri) siano espliciti}}: se di una revisione ha bisogno la 194 è quella di {{eliminare l’obiezione di coscienza}}, che sempre più spesso impedisce nei fatti di esercitare il nostro diritto; va resa immediatamente {{disponibile in tutta Italia la pillola abortiva (RU 486)}}, perché a un dramma non debba aggiungersi una ormai evitabile sofferenza; va reso semplice e veloce {{l’accesso alla pillola del giorno dopo,}} insieme a serie{{ campagne di contraccezione fin dalle scuole medie}}; va introdotto {{l’insegnamento dell’educazione sessuale fin dalle elementari}}; vanno realizzati {{programmi culturali e sociali di sostegno alle donne immigrate}}, e {{rafforzate le norme e i servizi a tutela della maternità}} (nel quadro di una politica capace di sradicare la piaga della precarietà del lavoro).

Questi sono per noi {{valori non negoziabili}}, sui quali non siamo più disposte a compromessi.