Le norme semplici della nuova legge elettorale della Campania sembra che siano fuori dalla portata dei partiti e dei media: anche dopo le spiegazioni fornite dalle donne agli stessi organi d’informazione. I comunicati televisivi sono parzialmente e “reticentemente” esplicativi.Ci chiediamo perché la frase che spiega la doppia preferenza in realtà non
la spieghi: ce lo chiediamo e ci rispondiamo. Anche l’informazione ha il suo
genere: maschile nonostante le desinenze.
_ La {{gravità del vuoto informativo}} è stato denunciato anche dalla Consulta
femminile della Campania, che ringraziamo per aver dato forza all’azione che
abbiamo intrapreso fin dalla formazione delle liste, con proprie iniziative
e richiami alle competenze pubbliche.

[La legge elettorale è nuova->http://redazione.regione.campania.it/elezioni2010/?p=35] ma la politica è vecchia col più vecchio dei
suoi vizi: la misoginia.

Alla generosità con la quale le donne in lista portano voti veri, quelli del
consenso non clientelare e forti dell’essere risposta al bisogno dell’unica
novità possibile e decisiva, cioè quella portata dalle donne e che
l’elettorato chiede.
_ {{Le donne e gli uomini vogliono le donne}}: questo è un dato incontrovertibile.
_ Questo impaurisce gli uomini candidati e le loro dinastie perché mette in
percolo il posto.

Le astuzie più banali diventano decisive come la spalmatura dei nominativi
delle donne. Qualcuno arriva all’ipocrisia di portare con sé un “pacchetto
donne” scorrendo tutta la lista. {{Portare tante donne per non portarne
nessuna}}.

A queste donne diciamo di portare se stesse e di avere sempre con sé il
testo della legge come un manuale e spiegare dettagliatamente con un
facsimile le modalità di voto. I propri elettori ed elettrici potranno a
piacimento scegliere un nome maschile da accoppiare al loro, o non
sceglierlo. Contrariamente a quanto dice lo spot istituzionale (che dice
espressamente di votare prima un uomo) {{il primo voto da dare è quello dato ad una donna ed alla donna che si propone}}.

In questa tornata, perché è accaduto già nelle elezioni comunali, avvertiamo
la {{deresponsabilizzazione dei partiti nei confronti di tutte le candidate}}, e
noi che ci siamo strette intorno a quattro donne, {{ci sentiamo invece
responsabili e fino alla fine della campagna elettorale}} faremo la nostra
lotta, continuando a denunciare la scorrettezza e la malafede insite nel
malcostume che fa del nostro paese quello che ha meno donne elette.

Faremo di tutto perché anche le donne candidate per attrarre voti, e che
non saranno poi nel consiglio, si responsabilizzino. {{A loro diciamo di non
ingannare le elettrici, prendendo voti che poi daranno ad un uomo}}, e
spiegare pubblicamente una legge che hanno il dovere di rispettare perché è la legge di una Regione e non di una colonia.

Non facciamo auguri a nessuna ed avvertiamo tutte, perché non crediamo nella sorte ma solo nelle nostre forze, che metteremo completamente nella sfida che abbiamo lanciato.

– Rif. {{Rosa Schiavo}} [cameradelledonne@gmail.com
->mailto:cameradelledonne@gmail.com]
{{Simona Ricciardelli}} [simonar42@hotmail.com->mailto:simonar42@hotmail.com]