Letizia Battaglia fotografa

Dall ‘ Articolo di Eleonora Pisano  

Ritorna al Ghetto di Cagliari la rassegna ideata da Luna Scarlatta e diretta da Mattea Lissia, l’apertura affidata alla grande fotografa Letizia Battaglia.

Mercoledì 21 novembre si è inaugurata a Cagliari l’edizione 2018 di Pazza Idea, il festival di letteratura sulla contemporaneità, dedicata al tema Femminile plurale. Un tema, quello della visione femminile delle cose, che si articola in un programma particolarmente ricco nella parte letteraria, artistica e performativa. Ospite speciale Letizia Battaglia con le sue storie, narrazioni, il racconto della determinazione delle donne per un tema di largo respiro e attualità.

Una giornata d’apertura di grande forza, quella di mercoledì 21 novembre, grazie anche alla presenza di Letizia Battaglia che darà il via ai lavori alle ore 19 nella Sala della Cannoniera,intervistata da Stefano Salis (Il Sole 24 Ore). La fotografa palermitana ripercorrerà la sua storia professionale, la sua passione per il racconto del mondo, che sia terribile come la mafia o magico come gli sguardi delle “sue” bambine, fissate dall’obiettivo nel momento della massima grazia.

Una vita nel segno della scoperta e della volontà, con uno sguardo sempre amorevole e solidale nei confronti delle donne, misericordioso verso le contraddizioni di una società magistralmente illuminata dal suo bianco e nero.

Alla conferenza è anche abbinata una mostra personale allestita nelle sale del Ghetto. Pur avendo come mai nessuno prima fissato in immagini le stragi criminali nella Sicilia degli anni Settanta, la Battaglia non è solo “la fotografa della mafia”.

Le sue foto, spesso in un vivido e nitido bianco e nero, raccontano soprattutto Palermo nella sua complessità:una città grande e terribile ricca di tradizioni, di sguardi di bambini e donne, i quartieri, le strade, le feste e i lutti, la vita quotidiana e i volti del potere di una città contraddittoria.

La mostra, che rimarrà allestita per tutta la durata del festival, è una esposizione dedicata ai suoi grandi temi: 30 immagini degli anni della guerra di mafia a Palermo mescolate ai suoi celebri ritratti di bambine, perché anche se fragili sono la salvezza, la forza delle nuove donne di domani.

Letizia Battaglia ama fotografare le donne perché si definisce solidale: ritiene che debbano ancora superare tanti ostacoli verso la felicità, in questa società maschilista che le vuole eternamente giovani, belle, con una concezione dell’amore che spesso, in realtà, è solo possesso.

E cerca gli occhi profondi e sognanti delle bambine: le ricordano se stessa a dieci anni, quando si rese conto, di colpo, che il mondo non era poi così bello. Ecco perché le bimbe che ritrae non ridono mai: le vuole serie nei confronti del mondo, come lo è stata lei.

Il filo rosso di passione e impegno che lega il pensiero femminile nell’arco di un secolo, passando sempre per i concetti cardinali di libertà e piena proprietà di se stesse è la libertà, una lotta costante: il cui risultato non è mai acquisito completamente. Le ultime riflessioni della scrittrice e storica militante femminista Angela Davis mettono in evidenza l’assoluta modernità del femminismo e il suo collegamento con le altre lotte di emancipazione. ​

Una emozionante invocazione in parole e musica alla grandezza e alle possibilità del femminile, il richiamo forte all’impegno come necessità assoluta della società moderna che sogniamo, quella in cui tutti, donne e uomini,sostengono fieramente la possibilità per ognuno e ognuna di risplendere.

Il lavoro, l’amore, la libertà, la famiglia, il corpo, le passioni, i mutamenti e i dolori nelle parole e nei volti delle donne di tre generazioni. Questo il tema di fondo di Lievito Madre – Le ragazze del secolo scorso, film-documentario di ​Esmeralda Calabria diretto in collaborazione con Geraldina Fiechter e realizzato dalla giornalista Concita De Gregorio.

Dalle più note – Natalia Aspesi, Nada, Luciana Castellina, Cecilia Mangini, Inge Feltrinelli, Dacia Maraini e Piera Degli Esposti – a quelle che semplicemente raccontano la loro storia personale, le storie piccole compongono il mosaico della Storia grande, accompagnandoci nei mutamenti della società italiana e nel lungo cammino dell’emancipazione femminile. Il film, introdotto da Renato Chiocca,  è stato proiettato nella Sala della Cannoniera come ultimo appuntamento della prima giornata del Festival