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ANSA – Paura, disorientamento, segregazione, isolamento, dipendenza, costrizione, fragilità, impotenza. Stati emotivi tradotti attraverso il linguaggio del corpo in coreografie e immagini teatrali in “Da ora in poi”. Uno spettacolo-denuncia su un tema di strettissima attualità: la violenza sulle donne.

Andato in scena due giorni fa  al My Mask di Cagliari, lo spettacolo  ha raccolto applausi e consensi e suscitato commozione da parte del pubblico. In scena la danzatrice Carla Onni, che firma anche la coreografia, sottolineata dalle musiche originali e i video di Silvia Corda.

Due artiste, dunque, sul palco a disegnare un affresco di immagini sonore e coreografiche. “La danza è un linguaggio che lavora sullo stato percettivo ed emozionale – spiega Carla Onni all’ANSA – ha la capacità di suscitare emozioni, veicolare un messaggio forte e sensibile come questo”.

Il movimento si fa dinamico per abbattere gli stereotipi creati dalla cultura patriarcale: la Madonna simbolo di purezza e santità, Eva, simbolo del peccato originale, la madre, simbolo della casa e dell’accudimento familiare. Icone frutto di un progetto sociale di dominanza maschile. In “Da ora in poi” danza e musica diventano atto creativo che ricompone e cura le ferite.

Un omaggio alla forza vitale delle donne che in qualsiasi circostanza trovano la forza di rimettersi in piedi, pronte a una nuova rinascita.