L’Associazione di volontariato contro la violenza alle donne di Rimini, al suo secondo compleanno, fa un primo bilancio delle sue attività. Il 26 ottobre “Rompi il silenzio” ha compiuto due anni. Nessuno credeva, noi per prime, che l’Associazione sarebbe cresciuta così tanto e che si sarebbe affermata nel nostro territorio come punto di riferimento per i casi di violenza contro le donne.
_ Eravamo consapevoli, solo di avere il bisogno di fare qualcosa per le donne vittime e della necessità di creare un luogo in cui le donne potessero essere accolte da “donne”, senza mediazioni di tipo tecnico e senza delegare, come era stato fino a quel momento, l’aiuto a figure professionali.

La scelta di un nome che ci identificasse non era stata difficile man mano che prendevamo coscienza della complessità e vastità del fenomeno che avevamo deciso di affrontare: volevamo aiutare le donne a ritrovare la voce, volevamo urlare insieme a loro.
_ Dopo i primi contatti con alcuni dei Centri Antiviolenza della Regione, in particolare Faenza e Ravenna, organizzati soprattutto per capire quale poteva essere il nostro ruolo in una provincia nella quale si parlava troppo poco di violenza, arriva l’incontro fortuito con l’istituzione: la Provincia ci apre le porte e la delegata provinciale alle Pari Opportunità e Politiche di Genere, che da subito crede in noi, ci permette di frequentare il primo corso di formazione per operatrici volontarie dei Centri Antiviolenza.

Si formano le prime 9 operatrici, che, nel giro di brevissimo tempo, attivano un centralino telefonico (per appuntamenti telefonare {{lunedì – mercoledì – venerdi dalle ore 15,00 alle ore 19,00 al n. 3465016665}}) e dallo stesso periodo, nonostante la mancanza di una sede fissa e l’utilizzo di ambienti “di fortuna”, iniziano a ricevere le donne per i colloqui individuali. In soli 14 mesi di attività viene iniziato un percorso con 23 donne, numero di tutto rispetto se si pensa alla ancor scarsa visibilità dell’Associazione, alla totale mancanza di fondi e che tutta la gestione, dall’attività’ amministrativa a tutto ciò che concerne la relazione con le donne, è affidato a volontarie.

Viene costruito uno spazio in piena autonomia, grazie anche alla disponibilità di Meris Soldati che ci ospita presso la sede sindacale di Via Marzabotto mettendoci a disposizione una stanza, che garantisce l’anonimato e fornisce servizi completamente gratuiti, spazio in cui donne in temporanea difficoltà per avere subito violenza sessuale, fisica o psicologica, possono trovare ascolto ed accoglienza, riflettere in tranquillità e costruire un proprio percorso di uscita dalla violenza attraverso la relazione e il confronto con altre donne: dal riconoscimento della donna come soggetto attivo nel proprio processo di autonomia, consegue che la relazione non risponde solo a caratteri di pura assistenza, ma a quelli della solidarietà e del massimo diritto alla riservatezza.

Da quel momento, con il “gemellaggio” che seguirà con la Provincia e in particolare per la sensibilità e determinazione di Leonina Grossi, “Rompi il silenzio” inizia la sua attività a tutti gli effetti. Il riconoscimento maggiore dell’attività e della valenza dell’Associazione arriva a febbraio scorso, quando Provincia ed Associazione realizzano, nell’ambito di quel grande e meraviglioso contenitore che è lo Sportello Per Lei, il primo sportello (“Per Lei Antiviolenza e Stalking”) gestito esclusivamente dalle stesse operatrici dell’Associazione, che hanno completamente messo a disposizione dello sportello i loro obiettivi e la loro metodologia di intervento:
– contrastare la violenza fisica, psicologica, sessuale, economica contro le donne attraverso interventi differenziati rivolti prevalentemente al supporto delle vittime di tali violenze;
– offrire sostegno alle donne (con o senza figli, di ogni etnia e religione, senza giudizi morali, sociali o giuridici) vittime o minacciate di violenza attraverso interventi di accoglienza, consulenza, per permettere loro di assumere, libere da costrizioni e condizionamenti, le decisioni che ritengono più opportune, facilitando un processo di autonomia e di progressiva autostima;
– rilevare l’entità’ del fenomeno violenza nella provincia di Rimini, al fine di progettare interventi di sostegno.
– favorire la messa in rete dei diversi soggetti (servizi sanitari, sociali ed educativi, forze dell’ordine, mondo giudiziario) che si occupano di prevenire e contrastare la violenza contro le donne.
Complessivamente, dall’inizio dell’anno in corso, l’Associazione ha iniziato un percorso di uscita dalla violenza con 34 donne, avvalendosi in questo, a seconda delle necessità e delle richieste delle donne, di altre figure professionali (avvocata, psicologa, etc..) che collaborano direttamente e gratuitamente con l’Associazione o indirettamente (Sportello “Per Lei”) ma con le stesse modalità.

I progetti futuri non sono meno ambiziosi. Il 10 novembre è iniziato la seconda edizione del {{corso base per la formazione delle nuove operatrici}} addette all’accoglienza: la partecipazione al corso ed il conseguimento dell’attestato sono requisiti indispensabili per poter partecipare alle attività dell’Associazione.
_ Il corso, organizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Pari Opportunità e Politiche di Genere della Provincia, vede impegnate 10 partecipanti e ci permetterà, in un prossimo futuro, di incrementare le attività e di dare risposte più mirate, in termini soprattutto quantitativi, alle richieste delle donne.

In fase di realizzazione un progetto di ricerca nell’ambito del “progetto di sviluppo” di Volontarimini: l’obiettivo è quello di “indagare” sulla percezione e sul livello di conoscenza delle donne sul tema della violenza di genere nella nostra provincia.
_ Non mancheranno conferenze e convegni: il {{21 novembre}}, presso la “Sala del Buonarrivo” della Provincia, si terrà la conferenza “Voci contro la violenza alle donne: parlano i Centri Antiviolenza”, con la partecipazione, tra gli altri, di Giuditta Creazzo.
_ Alcuni eventi sono già stati organizzati per il {{25 novembre}}, “Giornata Internazionale contro la violenza alle donne”: lo spettacolo teatrale di Maila Ermini che, dopo il successo dello scorso anno, proporrà il suo “Cuori di donna” centrando l’attenzione su storie di “ordinaria violenza”; a seguire è prevista un’asta di quadri il cui ricavato sarà un piccolo anticipo per la realizzazione della tanto sospirata “casa rifugio”.
_ Nei prossimi mesi, invece, in collaborazione con il Polo Universitario di Rimini, sono state programmate alcune giornate di studio, aperte alla cittadinanza, sulla “Medicina di genere”.
_ Buon compleanno “Rompi il silenzio” con l’augurio, per tutte le donne, che la mobilitazione che sta crescendo in tutto il paese, porti finalmente ad un nuovo patto di convivenza tra uomini e donne, che tanto gioverebbe alla parola civiltà.

{Paola Gualano}