(Bruxelles) Il 36,1% dei deputati del Parlamento europeo è donna. Il gruppo politico più rosa è la Sinistra unitaria europea (Gue/Ngl) con il 51,9% di donne; tra i Liberali e democratici per l’Europa (Alde) ce ne sono il 45,6%, i Socialdemocratici hanno il 44% di deputate, i Verdi 40,4%, il Gruppo Europa della libertà e democrazia diretta (Efdd) 39%, Europa delle nazioni e delle libertà (Enf) 29,7%; sono donne il 28,6% dei deputati del Partito popolare, il 22,7% dei Conservatori e riformisti europei (Ecr) e tra i “Non iscritti” (Ni) 18,2% sono donne. Sono dati che emergono da uno studio interno realizzato dal Parlamento europeo in vista della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo. Se si guarda invece alla rappresentanza per Paese, batte tutti la Finlandia, che nella sua delegazione ha il 76,9% di donne. Sono attorno alla parità Irlanda e Croazia (entrambe con il 54,5% di donne), ma anche Malta e Svezia (50%), la Spagna è quasi arrivata al “fifty fifty” (48,1%). Tra gli eurodeputati francesi il 43,2% è donna; Austria, Regno Unito, Paesi Bassi e Italia sono intorno al 38%. Sopra la media del 36,1% sono ancora la Lettonia, la Slovenia e la Germania. Nelle delegazioni di Belgio, Lussemburgo Danimarca, Slovacchia la rappresentanza femminile è tra il 30 e il 34%. Nella fascia tra il 20 e il 30 per cento si collocano le delegazioni di Portogallo Romania, Polonia, Repubblica ceca, Grecia. Chiudono la classifica l’Ungheria, che ha portato in emiciclo una delegazione che ha solo il 19% di donne, la Lituania (18,2%) la Bulgaria (17,6%) Cipro e l’Estonia (entrambe al 16,7%). da Agensir

 

Per la Settimana dei Diritti delle Donne (SDDF) che viene celebrata dal 6 al 15 marzo, la Città di Bruxelles ha lanciato il 27 febbraio una campagna d’informazione il cui messaggio si può riassumere così: «La donna non è un oggetto», e l’hashtag scelto è #THISISNOTCONSENT – Ma culotte ne me définit pas’ (Questo non è consentito – Le mie mutande non mi definiscono). Chiari riferimenti sulla ben nota colpevolizzazione del modo di vestirsi delle donne che giustificherebbe il comportamento di certi uomini, insulti in strada, sul luogo di lavoro, in casa, e aggressioni come di recente nel caso di stupro in Irlanda: l’accusato è stato assolto perchè la vittima portava lo string al momento dell’aggressione. Segnale, secondo i giudici, che la giovane cercava rapporti sessuali. E, che a noi italiane ha riportato alla mente vecchi e faticosi processi con la difesa della grande Tina Lagostena Bassi.

La ‘Settimana dei Diritti delle Donne 2019’ fa parte del lavoro che la Città di Bruxelles effettua tutto l’anno attraverso il «Piano d’Azione per l’Uguaglianza tra le Donne e gli Uomini». Il Piano punta ad affermare il posto delle donne nello spazio pubblico e una maggiore rappresentanza sia in politica che nelle cariche dirigenziali. Il Programma della settimana comprende esposizioni, conferenze, spettacoli, films, dibattiti. Il punto culminante l’8 marzo con una Conferenza sugli stereotipi e l’ipersessualizzazione delle donne e delle ragazze organizzata nel Municipio di Bruxelles. Il Borgomastro ha dichiarato: «La Città di Bruxelles ha il dovere di difendere l’insieme dei suoi cittadini, tra cui il diritto delle donne di poter circolare liberamente sul territorio della Città senza farsi molestare o insultare, o aggredire». (da Power and Gender )