daniela-pellegriniSabato 19 novembre ci sarà alla Libreria delle donne di Bologna la presentazione dell’ultimo libro di Daniela Pellegrini, “Liberiamoci della bestia. Ovvero di una cultura del cazzo”. Il giorno dopo, domenica, ci sarà un incontro ad Armonie per discutere di Autocoscienza e Separatismo. Il movimento delle donne secondo le organizzatrici necessita, in questa fase di frammentazione, di ritrovare la forza originaria che ha determinato una critica senza sconti al patriarcato, per affrontare le questioni ancora irrisolte e i nuovi attacchi alla libertà femminile. Ripartire da noi in presenza –dice Daniela Pellegini –  può essere una strada.

Nelle pagine del  libro di Daniela Pellegrini si possono leggere e descrivere i rapporti di forza e di potere dentro il patriarcato e ciò che li determina in ‘concreto’. “In questo libro – dice l’autrice –   ho cercato parole che provassero a farlo. Penso che sia il momento giusto per farlo perché salta agli occhi di tutte l’attuale dispersione delle forze delle donne in mille rivoli di ‘femminismi’ che si autocelebrano in troppo spesso conflittuali e cavillose incomprensioni, che non possono che essere freno e incapacità di incidere nell’agire. Poiché ogni egregia motivazione – quando naturalmente non è puramente ‘gregaria’ a politiche altre – e ogni azione messa in atto si regge solo su se stessa senza creare alternativa complessiva determinante, senza affermazione di un altrove possibile e lucidamente propositivo.
È tempo, ed è essenziale, elaborare e mettere in atto metodologie e ‘azioni’ che ci facciano uscire da un orrido risultato culturale, che è generale nonostante la sua apparente frammentarietà attribuita a religioni e tradizioni diverse e la rappezzata lettura e contestazione ‘a posteriori’.
NON CONCLUSIONI APERTE SUL CHE FARE
Quelle che seguono non sono quindi istruzioni per l’uso e indicazioni e proposte definitive, ma appunti su cui invito tutte a intervenire, per completare e proporre. Dopo tutte le parole che avete letto in questo mio pamphlet vi chiamo a lavorare insieme per rendere concrete possibili conclusioni e azioni, e per mettere in cantiere processi di vera libertà. Per un altro mondo della specie. Propongo a tutte di metterci in contatto sulla pagina Facebook LIBERIAMOCI DELLA BESTIA, dove iniziare a porci domande a partire da:
1. Che cosa è differenza e che cosa fa la differenza?
2. Il separatismo ci libera realmente dalla seduzione del maschile?
3. L’autocoscienza è ancora una pratica trasformativa?
4. Quanti paradigmi possiamo immaginare fuori dal dualismo obbligatorio?
5. Come uscire dalla competizione procreativa e dal mito della maternità?

Così la Società Italiana delle letterate  desctrive Daniela Pellegrini. Pensatrice non gregaria, libera da schemi e da facili fascinazioni intellettuali, sperimentatrice non solo di pensieri ma di scelte di vita, quella di Daniela è una testimonianza politica di vita in cui teoria e pratica, materia e pensiero si intrecciano. Dalla fondazione nel 1965 del primo gruppo italiano di donne, il DEMAU (Demistificazione Autoritarismo Patriarcale) alla Casa delle Donne di Via Col di Lana, punto di riferimento milanese del movimento delle donne più radicali degli anni ‘70, alla fondazione con Nadia Riva nel 1981 del circolo culturale Cicip & Ciciap, spazio separatista tuttora attivo, dalla cui pratica di vita e relazione è nata la rivista Fluttuaria – Segni di autonomia nell’esperienza delle donne, pubblicata dall’‘87 al ‘94, Daniela è una voce fuori dal coro del femminismo italiano.