Nuova strage di migranti annegat* nel disperato tentativo di raggiungere l’Italia dalla Libia: dopo gli oltre 60 che si teme siano morti del naufragio dell’Epifania, solo tre giorni dopo ce n’è stato un altro a est di Tripoli con una stima attendibile del numero di vittime che arriva a 100 – 9 gennaio 2018

Tre incontri, che si terranno tutti di lunedì alle ore 21:

il primo (29 gennaio) sugli “orizzonti di fondo” (lo straniero nella Bibbia, relazione di don Matteo Prodi, “controcanto” alla luce dei classici greci e latini del prof. Gianni Ghiselli);

il secondo incontro (5 febbraio) sugli stranieri nelle statistiche ufficiali e nell’ordinamento giuridico (saranno impegnati i funzionari dell’Istat sede dell’Emilia-Romagna Bruno Cantalini, Elena Donati e Roberta Piergiovanni, l’avv. Nazzarena Zorzello socia dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione e la mediatrice interculturale Emi Rehana Ferdous);

il terzo incontro (12 febbraio) sulle rotte e i flussi migratori dall’Africa al Mediterraneo (giornalista Raffello Zordan). Il terzo incontro comprenderà due “focus”, sulla salute dei migranti che approdano in Italia nei più recenti sviluppi (lo psichiatra dott. Roberto Maisto ) e sul fenomeno dei minori stranieri non accompagnati (la ricercatrice Monia Giovannetti e la Garante per l’infanzia della Regione E-R Maria Clede Garavini). Clicca e scarica Locandina Programma.pdf

Gli incontri si tengono presso la Parrocchia di Santa Maria della Carità della Chiesa di Bologna (co-promotrice), in Via San Felice 64.fenomeni globali,

Come è ormai consuetudine anticipiamo i tre incontri con l’inoltro di documenti significativi (che saranno tuttavia stampati e diffusi nelle singole serate). A proposito di “orizzonti di fondo”, cominciamo con una testimonianza intellettuale eccezionale.

 A riflettere sulla migrazione come “fenomeno globale” è stata per prima Hannah Arendt, nel breve saggio We Refugees, “Noi profughi”, pubblicato nella rivista ebraica di lingua inglese “The Menorah Journal” del gennaio 1943 e soprattutto nell’opera  del 1951 Le origini del totalitarismo, precisamente al Capitolo 9. La invitiamo a prendersi un po’ di tempo per la lettura.

 Questo il filo del ragionamento: da quando gli Stati nazione si sono spartiti il pianeta, si è andata producendo, tra un confine e l’altro, una “schiuma della terra” di senza patria, apolidi, rifugiati che può essere impunemente calpestata ma che nonostante tutto non cessa di accrescersi. Quando gli Stati nazionali si impongono, facendo leva sull’omogeneità della popolazione e il radicamento alla terra,  la nazione prende il sopravvento sul diritto e fa dello Stato il proprio strumento. Il “diritto ad avere diritti”, “il diritto di ogni individuo ad appartenere all’umanità” si ferma ai confini dello Stato di fronte “allo sfondo oscuro della diversità”, con effetti paradossali per la democrazia e la civilizzazione.

     Clicca e scarica Hannah Arendt, Noi profughi.pdf, Le origini del totalitarismo. Capitolo 9.pdf