Angela Consoli -divieto di caccia

Una prima rassegna celebrativa denominata StregArti 2017/2018 ed un Museo Samac dedicato alle opere d’arte sul tema.

Non è casuale che proprio il 6 gennaio, festa dedicata alla Befana, si sia deciso di inaugurare questa prima mostra d’Arte “StregArti. Premio Arco di Traiano”

L’Arte non ha mai mancato di raffigurare ed esorcizzare la storia e le storie, soprattutto l’ambiguità del rapporto uomo/donna nella gestione del potere della seduzione o del potere diabolico del possesso; mentre le arti sono lo specchio delle nostre società. Ma l’intento degli organizzatori di questa mostra è stato quello di operare una selezione di artisti che evochino oggi la magia positiva della spiritualità perduta e riprendano contatto con le antiche energie del Genius Loci. Così il centro di interesse diventa Benevento, poiché qui si incrociano ancora antiche strade, come testimonia l’Arco di Traiano (costruito tra il 114 e il 117 d.C.) dedicato all’imperatore in occasione dell’apertura della via Traiana, una variante della via Appia che accorciava il cammino tra Benevento e Brindisi. Un monumento che ci è giunto integro, compresi i numerosi rilievi scultorei che ne decorano le superfici, che in epoca longobarda venne inglobato nel lato settentrionale della cinta muraria e prese il nome di Porta Aurea.

Letizia Cabria – Body painting

Presenti artist* italian* e stranier*, (ben 75) selezionat* da una giuria composta dai critici d’arte Fabrizio Borghini, Enzo Le Pera, Nicola Micieli, Sergio Noberini e Maurizio Vitiello, guidati dal Presidente della Giuria Giorgio Di Genova. L’organizzazione è dovuta alla collaborazione con il Comune di Benevento, Regione Campania, Provincia di Benevento, Samnium Proloco Benevento, Menhir Artistic Group, Associazione Toscana Cultura, Toscana TV, Strega Alberti Benevento SpA, Camera di Commercio Benevento, Confindustria Benevento, Rotary Benevento, Lions Club Benevento ed è a Cura dello Storico dell’Arte Giorgio Di Genova; Direzione Artistica Eraldo Vinciguerra, Direzione Organizzativa Giuseppe Petito, Pubbliche Relazioni Daniela Miniucchi, Ufficio Stampa Antonio Ranalli.

Un primo momento di saluti è stato condotto dalla giornalista Rai Daniela Miniucchi, la quale ha introdotto le rappresentanze istituzionali ed il direttore artistico della kermesse, Eraldo Vinciguerra, salito sul palco per illustrare le finalità e gli obiettivi della manifestazione e la costituzione di un’esposizione permanente di artisti che si intitolerà “Samac – StregArti Museo d’Arte Contemporanea”. Alcuni partecipanti, vincitori alla rassegna StregArti 2017-2018, entreranno di diritto tra i prescelti e saranno esposti nelle sale del costituendo Museo, a condizione che l’opera venga donata all’Amministrazione Comunale a totale titolo gratuito, mentre in alcune sale verrà ordinata una biblioteca che raccoglierà e riceverà tutta la letteratura inerente il tema specifico del nuovo Museo.

Eraldo Vinciguerra inoltre ha anticipato anche la creazione di un profumo made in Benevento, dedicato alle “Janare”. Non è un mistero che qui sia nato anche Il celebre Liquore Strega, a base di erbe prodotto dal 1860 dalla Strega Alberti di Benevento. Il suo colore giallo è dovuto a uno degli ingredienti, lo zafferano ed è composto da circa 70 erbe, fra cui la menta e il finocchio. Considerato un digestivo da bere dopo i pasti, si è ispirato alle pozioni magiche ed erboristiche delle famose streghe beneventane. Alla fine della serata dell’inaugurazione, l’artista Letizia Cabria ha dedicato una rappresentazione di body painting, mentre la modella Melinda ha esibito i tatuaggi sul suo corpo dedicati a Lilith dall’artista tatuatore Marco Manzo, che ha voluto rappresentare un immaginario parallelo tra colei che fuggì dall’Eden e l’emancipazione femminile del mondo occidentale, raffigurata anche da un busto femminile in alluminio. Il tatuaggio è da considerarsi infatti una forma d’arte che si rinnova e che va a rappresentare una nuova identità corporea su corpi che, sempre più spesso, sono nudi sotto le luci delle telecamere. La sottoscritta ha già pubblicato, su questo stesso giornale, una intervista a Sara Collepiccolo, allieva di Marco Manzo, tra i giovani artisti emergenti presenti in una grande mostra al Macro di Roma 2016 “Tattoo forever”.

Il direttore artistico Eraldo Vinciguerra, citando tra gli altri lo storico Jules Michelet, il Codice di Hammurabi, Omero, Ovidio e Plauto ed altri autori latini, nonché divinità mediterranee quali Iside, Artemide, Diana ed Ecate (culti testimoniati da emergenze archeologiche nel territorio) ha citato nell’introduzione al catalogo l’antropologo Cesare Bermani che ha detto molto chiaramente – “le streghe sono sempre esistite, quelle del nostro Sud sono sopravvissute perché la società rurale, indivisa di quelle terre, non fu toccata dai tribunali dell’inquisizione”.

La janara, nelle credenze popolari dell’Italia meridionale e in particolare dell’area di Benevento, è una delle tante specie di streghe che popolavano i racconti appartenenti soprattutto alla tradizione del mondo agreste e contadino

Le janare infatti, in particolare dell’area di Benevento, erano una denominazione riferita soprattutto alla tradizione del mondo agreste e contadino, un mondo perduto, sia per la persecuzione del mondo pagano da parte della nuova religione, quella cristiana, (infatti la parola sembra derivare dalla dea Diana associata alla Luna) sia per la successiva e lenta distruzione dell’agricoltura stessa e del mondo contadino in epoche non troppo lontane. Non si può non citare a questo punto, il famoso noce di Benevento, intorno al quale si riuniva la ritualità di una comunità di Longobardi stanziati nei pressi di Benevento a partire dal VI secolo, nei territori originariamente abitati dai Sanniti. Si ricongiungevano così ritualità pagane del mondo germanico dell’Albero Cosmico (Odino) e quelle mediterranee della triplice dea femminile, con varie denominazioni greco-latine, citando gli studi da Robert Graves ed altri, da studiosi degli archetipi come Kerenyi e Jung, più recentemente dall’archeologa Marija Gimbutas, i cui studi sull’Europa antica hanno aperto nuovi orizzonti di ricerca sul rapporto problematico maschile/femminile e su diversi tipi di società basate invece sulla tolleranza. Del resto anche gli alberi, specie quelli sacri a Giove come i noci, hanno sempre avuto particolari attribuzioni dal carattere ambivalente, come del resto le parole del vocabolario primordiale, che potevano indicare contemporaneamente due concetti opposti, distinti dal contesto in cui venivano usati. Concetto che ancora oggi riguarda il potere ipertrofico, ipnotico dell’occhio; quello della protezione (l’occhio del padrone che ingrassa il cavallo) o simbolico dell’arte, oppure letale come il malocchio, l’invidia che uccide.

Interessante il testo di Giorgio Di Genova nel catalogo, che evoca nobilmente le streghe di quella chiamata comunemente la “seconda ondata” del femminismo, che prese l’avvio dalla riscoperta della secolare cultura femminile, del corpo, del mito, della tradizione contadina e delle cure dolci, verso una presa di coscienza separatista; non tanto quindi sulla richiesta di uguaglianza ed assimilazione al mondo maschile, ma proprio sulle differenze, forse sulla competizione che, male interpretata, continua a scatenare ancora oggi una forte aggressività.

Citiamo dal testo:

-La donna indipendente e ribelle è stata considerata come essere negativo sin dai primordi. Non a caso nella mitologia ebraica la prima donna di Adamo non fu Eva, che era stata preceduta da Lilith, creata da Jahvé con polvere e fango, come Adamo. Ma, essendo il popolo ebraico patriarcale, Lilith era stata creata per stare sotto Adamo in ogni loro rapporto, anche durante l’amplesso, cosa che Lilith non accettò, rivendicando la sua parità, in quanto ambedue creati dalla terra. Per tale motivo venne ripudiata da Adamo e condannata da Jahvé a divenire una figura demoniaca, tentatrice e lasciva, in altri termini l’anti Eva, la cui sottomissione ad Adamo era obbligata, essendo stata creata da una sua costola. Quindi Lilith è la prima strega, imago feminina negativa, identificata anche con la Luna nera, cioè la faccia nascosta della Luna, che è simbolo del Femminile, di cui Eva è la faccia visibile e positiva. –

Tra gli artisti e le artiste presenti segnaliamo Alba Gonzales, con alcune sculture drammatiche sulla morte, tematica collegata all’opera Roberta Filippi, Il Martirio di Azucena. Infine l’elenco completo degli artisti partecipanti:

Annaluce Aglietto, Nabil Al Zein, Laura Amato, Sonia Babini, Antonio Barbuto, Silvia Bartolini, Erica Boero, Daria Bollo, Cesare Borsacchi, Roberta Buttini, Letizia Cabria, Ennio Calabria, Mina Cappussi, Constantin Razvan Caratanase, Beatriz Cardenas, Nicola Caroppo, Silvia Carpentieri, Stefano Cecchi, Alfredo Celli, Stefania Chiaraluce, Alessandro Cignetti, Angela Consoli, Franco Cortese, Carla Crosio, Antonio D’Amico, Daniela D’Incecco, Maria Rita De Giorgio, Pietro De Scisciolo, Maria Rosaria Di Marco, Mimmo Emanuele, Fabrizio Fabbroni, Vittorio Fava, Roberta Filippi, Silvia Fubini, Salvatore Giò Gagliano, Cinzia Ghelardini, Marco Giacobbe, Mariano Goglia, Alba Gonzales, Andrea Granchi, Giovanni Greppi, Shuang Kong, Massimilaino Kornmuller, Rosenberg Levo, Shuo Li, Lele Luzzati, Alessandro Maio, Vincenzo Maio, Marco Manzo, Renato Marini, Salvatore Marsillo, Guglielmo Mattei, Teresa Michetti, Mauro Molinari, Lina Morici, Paola Paganelli, Roberta Papponetti, Edoardo Pisano, Carla Pistola, Myriam Risola, Riccardo Ruberti, Salvatore Russo, Valentina Saccomanno, Valter Sambucini, Miriam Scarpone, Attila Schwanz, Anna Seccia, Eugenia Serafini, Alessio Serpetti, Renata Solimini, Renato Tagliabue, Paolo Tinella, Mario Vitolo, Cheen Sen Zhang, Michele Zyw.

IN FOTO: Divieto di caccia di Angela Consoli, Letizia Cabria nella performance di body painting, la modella Melinda tatuata dall’artista Marco Manzo vicino all’opera di Pietro De Scisciolo, Daniela Miniucchi con Giorgio Di Genova. Foto di Valter Sambucini, presente anche in mostra con una sua foto dalla Halloween Celebration a Borgo a Mozzano (Lucca)

“StregArti. Premio Arco di Traiano”, a Palazzo Paolo V di Benevento, corso Giuseppe Garibaldi, 8 – evento promosso dalla Proloco Samnium e dal Comune di Benevento, visitabile fino al prossimo 11 febbraio 2018, dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 20.00 (la mattina su prenotazione al 348.7461747). Il sabato e la domenica dalle 10.30 fino alle 20.00.