Controviolenzadonne.org, che ha indetto la manifestazione del 24 Novembre, prende la parola contro l’indegna strumentalizzazione della violenza maschile contro le donne.La violenza maschile contro le donne continua ad essere indegnamente strumentalizzata per legittimare politiche securitarie di sapore scopertamente razzista. Sull’onda dell’allarme provocato dalla violenza di un uomo che ha ridotto una donna, Giovanna Reggiani, in fin di vita, un Consiglio dei Ministri straordinario ha trasformato le norme del pacchetto sicurezza che riguardano l’espulsione dall’Italia dei cittadini comunitari ed i nuovi poteri dei prefetti (originariamente contenuti nel “pacchetto sicurezza”) in decreto legge. {{Alla base di questi “tempestivi provvedimenti” giganteggia un’indegna quanto becera logica razzista}}: in modo ormai scoperto si identifica il soggetto della violenza contro le donne nello straniero. La violenza contro le donne è praticata dagli uomini, e non conosce specificazioni di nazionalità, “cultura”, livello economico, orientamento politico. Il cuore di questa violenza è nelle relazioni tra uomini e donne, per questo il suo luogo d’elezione è la famiglia, dove questi rapporti si strutturano e perpetuano. Controviolenzadonne.org, che ha indetto la manifestazione del 24 novembre contro la violenza degli uomini sulle donne ha reagito a questa ennesima strumentalizzazione. Di seguito il comunicato stampa pubblicato sul sito:

{{Comunicato stampa}}

Roma, 1 novembre 2007

{{controviolenzadonne.org}}
che ha indetto una – Manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne a Roma il 24 novembre – {{condanna fermamente l’approccio securitario}} con cui le istituzioni stanno affrontando il caso della donna violentata e in coma da ieri, dopo aver subito un aggressione a Roma presso la stazione ferroviaria di Tor di Quinto.
Ancora una volta la violenza maschile viene ricondotta a un problema di sicurezza delle città e di ordine pubblico, strumentalizzando a fini politici il dramma di donne che vengono stuprate e in molti casi uccise.
{{La violenza contro le donne continua a essere trattata come devianza di singoli}} o come responsabilità da addossare alla nazionalità degli aggressori e degli omicidi, mentre è strutturata all’interno della società e della famiglia, e deriva dal dominio storico di un sesso sull’altro.
L’aggressività maschile è la prima causa di morte e di invalidità permanente (dati Onu) per le donne in tutto il mondo.
{{Senza un reale cambiamento culturale e politico che sconfigga una volta per tutte patriarcato e maschilismo non può esserci salto di civiltà.}}
La violenza sessista contro le donne è una delle emergenze sociali e politiche più pressanti e il silenzio delle istituzioni sul tema non è più accettabile.
{{Le donne di tutta Italia, i Centri antiviolenza e l’associazionismo femminile e femminista che hanno aderito all’appello del sito www.controviolenza.org scenderanno in piazza sabato 24 novembre a Roma per condannare la violenza maschile contro le donne e per affermare, come protagoniste, la libertà di decidere delle loro vite nel pubblico e nel privato.}}

www.controviolenzadonne.org