È davvero molto interessante l’intervista all’impiegato di Banca Etruria comparsa su La Repubblica a cura di Federica Angeli. L’intervista di Federica Angeli mi ha fatto tornare alla mente le cronache che nel 1961 Hannah Arendt fece come inviata del New Yorker delle 120 sedute del processo a Otto Adolf Eichmann, cronache poi riunite nel libro “La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme” nel 1963. Un tenente colonnello, poco più di un funzionario che aveva coordinato il trasferimento degli ebrei verso i campi di concentramento come responsabile della sezione IV-B-4 dell’ufficio centrale della sicurezza del Reich.

 

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