Emma Bonino è la prima firmataria di una interrogazionale parlamentare con la quale di chiede alla ministra della sanità il perché del ritardo della relazione su l’IVG

La Relazione annuale dello scorso anno, attesa nel febbraio 2017, non è ancora stata presentata al Parlamento. Mai registrato un ritardo simile. E tra un mese la Ministra Grillo dovrebbe presentare il Rapporto del 2019.

 “È stata depositata un’interrogazione parlamentare urgente alla Ministra Giulia Grillo, a prima firma Emma Bonino, perché ormai sono 11 mesi che la relazione al Parlamento sulla legge 194/78 del Ministro della Salute è in ritardo. Mai come quest’anno si era arrivati a disattendere la norma per un periodo simile”, dichiarano le ginecologhe Mirella Parachini, Vice Segretario dell’Associazione Luca Coscioni e Anna Pompili di AMICA (Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto), con l’Avvocata Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni.

 Secondo la Legge 194, infatti, il Ministro della Salute, entro il mese di febbraio, deve riferire al Parlamento sullo stato di applicazione della legge nell’anno precedente; oltre all’analisi completa sull’applicazione della norma, la relazione dovrebbe essere uno strumento – fino ad oggi disatteso – per individuare le criticità ed approntare interventi concreti di miglioramento, al fine di assicurare il diritto alla salute alle cittadine italiane senza disparità e disuguaglianze.

 Oggi, questo eccezionale ritardo costituisce un “incidente anomalo, che ripropone con urgenza una serie di domande irrisolte: sono stati presi provvedimenti per affrontare le criticità emerse in passato? Perché il metodo farmacologico è così poco applicato, a fronte dei dati ricavati dalle statistiche ufficiali di altri paesi? Perché la contraccezione non è gratuita nel nostro paese, mentre lo è l’interruzione della gravidanza?

Chiediamo alla Ministra Giulia Grillo di mostrare un segnale di discontinuità col passato, dando risposta a queste domande.

Chiediamo alla Ministra Giulia Grillo un piano di interventi mirati, per:

  1. Garantire la gratuità della contraccezione, unica vera prevenzione del ricorso all’aborto;
  2. Consentire anche alle ragazze minori l’accesso alla contraccezione di emergenza senza obbligo di prescrizione;
  3. Migliorare l’accesso alla IVG farmacologica, permettendo il regime ambulatoriale e “at home”, come avviene nel resto del mondo o il regime di “day hospital”, eliminando finalmente la raccomandazione del regime di ricovero ordinario;
  4. Sollecitare AIFA ad ampliare l’IVG farmacologica del I trimestre da 49 a almeno 63 giorni (FDA prevede il regime “at home” fino a 70 giorni).

Link all’interrogazione: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1096842